Incredule e preoccupate. Le famiglie arcobaleno stanno vivendo queste ore con apprensione crescente.
La loro presidente, Marilena Grassadonia, questa mattina era andata direttamente in Senato per seguire la discussione su una legge che sperava di vedere approvata e che invece, ora, sembra sgretolarsi davanti ai suoi occhi. Il capogruppo del Pd Zanda ha annunciato la richiesta di un rinvio, dopo che il M5S ha ritirato la disponibilità a votare il cosiddetto “emendamento canguro”. Tecnicismi parlamentari, che nascondono un’evidenza: la possibilità di una legge che approvi, contemporaneamente, le unioni civili e le adozioni dei figli del partner sembra allontanarsi in dirittura d’arrivo, fin quasi a svanire.
“La posizione del M5S è stata una doccia fredda”, dice Grassadonia. “Eravamo fiduciosi che si potesse trovare un accordo tra le parti politiche che hanno sempre sostenuto di volere questa legge. L’emendamento sembrava uno strumento idoneo, per eludere gli emendamenti della Lega che sono molti e pericolosi. La decisione del M5S ha spiazzato tutti. Rispettiamo le loro posizioni, ma credo che in nome dei regolamenti parlamentari non si possa mettere a repentaglio una legge necessaria come questa. Le notre vite non possono essere barattate con nessun tecnicismo”.
Il dilemma, ora, è se sia preferibile una legge monca – senza le adozioni – o nessuna legge. Il Pd, da solo, non ha i numeri per fare approvare il testo nella sua versione completa. Le trattative sono incrociate tra chi spera ancora in un’approvazione, chi sarebbe disponibile a votare solo le unioni civili, chi non vuole rinunciare a punire le continue forzature di Renzi nei confronti di alleati e oppositori.
Marilena Grassadonia è chiara. “Il testo Cirinnà era un primo passo verso l’uguaglianza. Ma questa legge ha un senso soltanto se si tutelano i bambini. Quando guardo in faccia i miei figli devo avere la possibilità e l’orgoglio di rassicurarli che ho fatto di tutto per difenderli. Il voto con uno stralcio sarebbe un risultato inaccettabile. Negli anni ci siamo finalmente conquistati la nostra dignità di genitori: non essere previsti in questo modo nel ddl sarebbe un passo indietro incredibile”.
Ascolta l’intervista a Marilena Grassadonia