I ghiacciai, da sempre simbolo di maestosità, di qualcosa di eterno e immutabile, sono oggi una testimonianza concreta del riscaldamento globale.
Un confronto tra le fotografie scattate dal fotografo svedese Cristian Aslund nei ghiacciai delle Svalbard, è sufficiente per comprendere l’entità di questa crisi.
Le isole Svalbard si trovano nell’Oceano Artico, a metà strada tra la Norvegia settentrionale e il Polo Nord. Il 60% circa della superficie delle isole è ricoperto da ghiacci.
Cristian Aslund, che già nel 2002 aveva documentato la riduzione del ghiaccio artico, è tornato questa estate e ha trovato davanti a sé un paesaggio irriconoscibile: un’enorme quantità di ghiaccio glaciale è scomparsa, i ghiacciai si sono ridotti in modo drastico, al loro posto una distesa di rocce.Anche il clima che ha trovato durante la sua visita è stato sorprendente caldo, tanto che il fotografo indossava solo una maglietta. La temperatura in questa zona è aumentata di 4°C negli ultimi 30 anni, un incremento maggiore che in qualsiasi altra parte del mondo.Secondo una ricerca dell’Università di Liegi, lo scioglimento dei ghiacciai ha raggiunto un livello record: hanno perso acqua con un ritmo cinque volte superiore alla norma. Se questi ghiacciai si sciogliessero completamente, il livello del mare aumenterebbe di quasi 2 cm, una cifra che desta molta preoccupazione.
Aslund continua comunque a sentirsi fiducioso e afferma che la sua missione è mostrare ciò che sta accadendo in un luogo dove le conseguenze drammatiche del cambiamento climatico sono molto evidenti, dove il declino è rapido e tragico.
La differenza tra le immagini è così sconcertante che, così come nel 2002, in molti stentano a credere alla realtà delle foto, c’è un clima di scetticismo e rifiuto. Secondo Aslund le persone hanno problemi ad accettare la scienza e ascoltare gli scienziati, preferiscono credere che sia falso piuttosto che affrontare la verità.
Aslund spera che le sue fotografie possano esortare i cittadini e i governi ad agire con urgenza e in modo decisivo per proteggere ciò che rimane dei ghiacciai prima che sia troppo tardi.
Sabrina Montrasio