“Credo non ci sia niente di più devastante che trovarsi in una situazione del genere, ma non potevo non fare quello che ho fatto”.
A sette anni dalla morte di sua figlia Eluana, Beppino Englaro ricorda la sua battaglia e si dice fiducioso che l’Italia arrivi presto ad avere una legge sul testamento biologico.
“I cittadini hanno un grosso potere di cambiare le cose, e la mia vicenda lo dimostra – ha detto Englaro – Oggi inizia il suo iter in Commissione un nuovo progetto di legge sul cosiddetto testamento biologico, e credo che questa volta il Parlamento non possa esimersi dall’arrivare a un risultato concreto”.
“Quando ho cominciato la mia battaglia, nel 1992 – ha ricordato il papà di Eluana – c’era il deserto intorno a me. Oggi la consapevolezza sui temi del fine vita è veramente notevole. La società civile si è evoluta più della classe politica. E io ho fiducia che le cose cambieranno proprio grazie ai cittadini“.
Ascolta l’intervista integrale a Beppino Englaro di Lorenza Ghidini e Gianmarco Bachi