Migliaia di persone hanno partecipato in tutta Italia alle manifestazioni in sostegno della legge sulle unioni civili. Alta la partecipazione, con piazze gremite, in particolare a Milano e Roma. Ma sono state decine le città coinvolte dalla mobilitazione che aveva come emblema una sveglia. Per dire “svegliati Italia”, dato che il nostro è uno dei pochi paesi dell’Unione europea ancora senza una normativa che riconosca i diritti alle coppie omosessuali e, più in generale, alle coppie di fatto.
Il ddl Cirinnà arrva la settimana prossima in Aula al Senato e il timore è che venga stravolto dagli emendamenti. Ne sono stati presentati ben seimila. Matteo Renzi ha assicurato che la legge non è più rimandabile ma la necessità di assicurare i voti potrebbe indurre la maggioranza a compromessi al ribasso, che rendano la normativa più blanda. Il punto cruciale resta la step-child adoption, la possibilità di adottare il figlio del partner. E poi c’è anche la presunta “equiparazione al matrimonio”, respinta dalle componenti cattoliche del Pd. Insomma, non è scontato che la legge Cirinnà arrivi in porto nella sua versione attuale. Le piazze di oggi – da Torino a Firenze, da Bologna a Napoli, da Milano a Venezia e tante altre ancora – hano mandato un messaggio chiaro: è ora che anche l’Italia si adegui a una situazione che ormai in Europa è la normalità.
Vi proponiamo uno spaccato della giornata di oggi: le voci e le storie dei manifestanti raccolte dagli inviati di Popolare Network durante la diretta.