Approfondimenti

Le armi europee uccidono in Yemen

Stop alla vendita di armi all’Arabia Saudita. Lo chiedono le associazioni aderenti all’Enaat, European Network Against Arms Trade, costellazione di realtà pacifiste di cui Rete disarmo è la rappresentante italiana. Non ci sono solo i carichi di armamenti in partenza dall’aeroporto di Elmas, a Cagliari. “Anche Gran Bretagna, Francia, Spagna, Belgio e Germania vendono ordigni a Riad”, spiega il coordinatore di Rete disarmo, Francesco Vignarca.

L’appello delle associazioni per il disarmo è stato lanciato in contemporanea al Consiglio degli Affari Esteri di Amsterdam (tenutosi il 5 e 6 febbraio). Le associazioni chiedono:

“Agli Stati Membri dell’UE di sospendere immediatamente tutti i trasferimenti di armi e qualsiasi supporto militare all’Arabia Saudita e ai suoi alleati nel conflitto in Yemen

Alla Vice-Presidente della Commissione UE ed Alto Rappresentante per la Politica Estera Federica Mogherini di promuovere nell’ambito del Consiglio degli Affari Esteri l’istituzione di un embargo su armi ed addestramento militare nei confronti dell’Arabia Saudita

Agli Stati Membri dell’UE di approntare ed applicare misure che configurino una più stringente interpretazione della Posizione Comune UE sui trasferimenti di armi, irrobustendo i controlli nazionali dei Parlamenti riguardo all’implementazione di tale Posizione Comune”

L’Arabia Saudita non può ricevere armamenti europei, stando a quanto stabilito dalla Posizione comune europea sul Trattato Internazionale sugli Armamenti (ATT). Gli Stati membri dell’Ue, infatti, negano licenze e trasferimenti di armamenti in caso di “rischio chiaro” che tale equipaggiamento “possa” essere usato per violazioni della legislazione internazionale sui diritti umani, si legge nella Posizione. E l’Arabia Saudita sta bombardando lo Yemen, al di fuori di accordi internazionali: Riad, come dichiarato dall’Onu l’1 febbraio, si sta macchiando di crimini di guerra. Che le armi italiane siano state utilizzate durante i raid, ormai è una certezza.

Le transazioni verso i sauditi, invece che azzerarsi, sono sempre più numerose. “Secondo i dati dell’Istituto svedese SIPRI il 59 per cento delle importazioni di armamento saudite provengono dall’Europa, se ci limitiamo a gli anni tra il 2009 e il 2014. Tra il 2009 e 2013 i Paesi europei hanno autorizzato trasferimenti di equipaggiamento militare e di tecnologie belliche all’Arabia Saudita per oltre 19 miliardi di euro”, si legge nel comunicato di Rete disarmo.

Stando ai principi della realpolitik, però, Riad è un alleato da tenersi buono. “L’Arabia Saudita è pronta a partecipare a qualsiasi operazione di terra contro l’autoproclamato Stato islamico in Siria”, diceva il 4 febbraio all’emittente al-Arabiya il colonnello Ahmed Assiri, consigliere del ministero della Difesa di Riad e portavoce della coalizione araba in Yemen a guida saudita. Un’offerta molto invitante per la coalizione contro lo Stato Islamico. “A noi non interessa che possa essere attiva in chiave anti-Daesh come ci ha fatto sapere il Governo rispondendo ad una nostra interrogazione – continua Vignarca -. In Yemen ci sono prove che i possibili crimini di guerra sono commessi con armamenti italiani. Tutto questo non solo è contro la logica e contro l’etica, ma anche contro la legge”.

Per questo Rete disarmo ha presentato in procura un esposto per chiedere che la magistratura verifichi che venga rispettata la legge 185/90, testo che regola le compravendite di armi. “Una legge avanzatissima per principi e trasparenza – secondo Vignarca – ma non sempre controllata nel modo adeguato”.

Ascolta l’intervista a Francesco Vignarca a cura di Omar Caniello

Francesco Vignarca Rete Disarmo 

  • Autore articolo
    Lorenzo Bagnoli
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 22/01 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 22/01 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 22/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 22/01/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 22-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    George Hoyningen-Huene. Glamour e Avanguardia

    Da ieri, 21 gennaio, fino al 18 maggio a Palazzo Reale una prima assoluta in Italia. Una mostra con oltre 100 scatti, stampe al platino che raccontano l’importanza che George Hoyningen-Huene ha avuto nella fotografia. Influenzato dall’arte classica e dal Surrealismo, l'artista ha fatto parte della cerchia ristretta di Man Ray, frequentato artisti surrealisti come Salvador Dalì, Lee Miller, Pablo Picasso e Jean Cocteau e collaborato con Vogue e Harper’s Bazaar. I suoi scatti testimoniano il vivace contesto culturale dell’epoca, dai Ballets Russes di Diaghilev, a quelli dei ballerini Serge Lifar e Olga Spessivtzeva con i costumi disegnati da De Chirico. Il servizio di Tiziana Ricci.

    Clip - 22-01-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 22/01/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 22-01-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 22/01/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 22-01-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 22/01/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 22-01-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 22/01/2025

    Braccia tese e saluti pericolosi. Elon Musk mette in scena alla festa di Washington il nuovo ordine trumpiano. Fa discutere in Europa la coreografia del saluto del padrone di SpaceX, tanto simile ad un saluto nazista. Sempre a Washington la vescova episcopale Mariann Edgar Budde supplica Trump per gli ordini esecutivi anti-immigrati. «Le chiedo di avere pietà, signor Presidente, per coloro che nelle nostre comunità hanno figli che temono che i loro genitori vengano portati via», ha detto la religiosa. Trump l’ha accusata di aver avuto un «tono sgradevole» e di essere «un’estremista della sinistra radicale che odia Trump». Pubblica ha ospitato Mattia Diletti, scienziato politico dell’università “La Sapienza” di Roma, e Chiara Volpato, psicologa sociale, già docente all’università di Milano Bicocca.

    Pubblica - 22-01-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di mercoledì 22/01/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 22-01-2025

  • PlayStop

    TERESA MARESCA - IL PRIMITIVO DEL SOGNO

    TERESA MARESCA - IL PRIMITIVO DEL SOGNO - presentato da Cecilia Di Lieto

    Note dell’autore - 22-01-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 22/01/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 22-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 22/01/2025

    L'esercito israeliano si concentra ora sulla Cisgiordania, morti e feriti a Jenin, per compiace e i coloni e colpire ancora Hamas, l'analisi di Eric Salerno; con l'arrivo di Trump come cambia la diplomazia mediorientale secondo Laura Guazzone, docente di Storia contemporanea del mondo arabo alla Facoltà di Studi orientali dell'Università di Roma "La Sapienza". La cancellazione del green deal e l'uscita dagli accordi di Parigi sono già fatti, mentre l'Europa guarda a India e Cina come alleati per la transizione secondo Luca Iacoboni, responsabile relazioni esterne del centro studi ambientalista Ecco. Leonard Peltier torna a casa, ai domiciliari, ma come dice lui nell'audio che mi faccio sentire "casa è come essere liberi", il racconto di Andrea De Lotto che per 14 anni ha sostenuto la causa per la grazia e la liberazione del leader del Indian Movement in carcere da 49 anni.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 22-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 22/01/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 22-01-2025

Adesso in diretta