“Guardate questo titolo!” E giù “Buuu” dalla platea renziana. “E ancora quest’altro!”, si sgolava Renzi dal palco della Leopolda. Per concludere: “Non sarà un titolo di giornale a cambiarci la giornata, abbiamo dalla nostra parte la verità e il tempo”. Ma la verità – purtroppo per il presidente del Consiglio – non è solo quella gradita. E l’inizitiva della messa alla berlina dei giornali non è piaciuta a molti. Troppo simile alla pratica del blog di Grillo che spara sul “giornalista del giorno”. Per non tornare ai tempi di Berlusconi e dei suoi famigerati editti. Proprio “l’editto bulgaro” evoca in questa intervista il segretario della Federazione nazionale della stampa Raffaele Lorusso.
““Mettere all’indice i giornalisti scomodi, che fanno il proprio dovere è una prassi ricorrente da parte di chi esercita il potere e ritiene di essere diventato il padrone di un Paese”, afferma Lorusso.
“L’iniziativa di Renzi alla Leopolda è inaccettabile per un Paese democratico”, continua Lorusso.
“Renzi – prosegue – lo fa perché come tutti gli uomini di potere è allergico alla circolazione delle idee ed è allergico alle voci fuori dal coro. Siamo nello stesso clima che portò un suo predecessore a pronunciare il famoso editto bulgaro”.
“In questo – conclude Lorusso – non vediamo alcuna differenza con Berlusconi”.
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