Il Monte dei Paschi di Siena ridurrà il suo organico di 2.500 unità entro il 2018. Lo ha detto l’amministratore delegato, Fabrizio Viola, parlando anche di altri 5.500 posti già eliminati e della volontà di chiudere 350 filiali. In tutta Italia al momento gli sportelli del gruppo sono migliaia.
“Nel Montepaschi non ci sono mai stati licenziamenti – ci dice Lando Maria Sileoni, segretario generale del sindacato Fabi. – Molto probabilmente ci saranno 2.500 pre-pensionamenti o pensionamenti volontari. Non abbiamo mai accettato quelli obbligatori, quando gli istituti di credito hanno cercato di farli passare”. Lo stesso, aggiunge Sileoni, vale per i 5.500 posti che la banca senese dice di aver già tagliato. “Abbiamo sempre respinto i licenziamenti tout court, in tutti i gruppi del credito”. Diverso il discorso sulla chiusura delle filiali. “In questo caso siamo in netta controtendenza con le politiche dell’azienda. In generale diciamo no all’eliminazione di sportelli. Quelli del Montepaschi sono tanti: i 350 di cui parla Viola non sono una percentuale significativa, ma lo diventano se aggiungiamo le agenzie chiuse dall’istituto negli scorsi sei anni”.
Chiediamo al sindacalista come sta oggi la banca senese. “Dopo la gestione dissennata e pessima degli ultimi 20 anni, noi e la Cgil di categoria pensiamo che quella di Fabrizio Viola sia stata importante, intelligente e lungimirante dal punto di vista tecnico. Lo stesso si può dire per il periodo in cui il manager era affiancato ad Alessandro Profumo. Purtroppo per rimediare ai danni legati al passato servirà ancora molto tempo”.
Ascolta l’intervista a Lando Maria Sileoni