Quando uno come Gilles Peterson, dj / produttore / discografico / esperto di musica di enorme esperienza e influenza, dice di te che sei “la Grace Jones del jazz“, un sacco di gente inizia a interessarsi, a informarsi, a cercare di capire chi tu sia. Se poi il tuo disco d’esordio è bello come “Black Acid Soul” di Lady Blackbird (sito ufficiale), il gioco è fatto.
Lady Blackbird è la nuova artista della settimana di Radio Popolare e questo ci porterà a conoscere meglio lei e la sua musica: partiamo da qualche cenno biografico. All’anagrafe la si trova come Marley Munroe e anche se per “Black Acid Soul” parliamo di un disco d’esordio, la Munroe non è una novellina o una debuttante in senso assoluto.
Infatti la sua carriera musicale prosegue da svariati anni, ma nonostante le sue oggettive, straordinarie, doti vocali, non aveva sinora trovato il modo giusto per metterle in mostra. Cruciale è stato l’incontro con un compositore e produttore di talento come Chris Seefried: tra i due si è creata l’alchimia necessaria e i risultati sono stati da subito eccellenti.
Tanto che è bastato un singolo, uscito a metà 2020, per generare interesse e curiosità intorno a Lady Blackbird, il nome d’arte scelto dalla Munroe per ripartire da una pagina bianca, lasciandosi alle spalle le esperienze infruttuose degli anni precedenti. E che singolo: un’interpretazione di un brano di Nina Simone, intitolato proprio “Blackbird”. Un brano cupo, una canzone di protesta forte e diretta come nello stile della Simone, in cui la sua voce eterna dominava la scena.
Ci voleva coraggio, ma anche molta sensibilità e grande tecnica, per affrontare una sfida simile: a Lady Blackbird non mancano queste caratteristiche e ne è uscita alla grande. Più di un anno dopo è finalmente uscito il suo primo album, in cui ritroviamo questo stesso approccio.
Sia che canti canzoni sue che brani altrui, Lady Blackbird dimostra di avere la dote più importante per una cantante: la capacità di emozionare, di catturare l’attenzione di chiunque alla prima nota, senza mai cadere nell’esibizionismo vocale. Ha misura e stile, sa sussurrare come urlare, soprattutto sa quando serve l’una o l’altra cosa.
Il disco è, per molti versi, un classico album di canzoni jazz: gli arrangiamenti non sono particolarmente creativi, ma è giusto così, perché questo permette alla cantante di prendere il centro della scena e conquistare chi ascolta.
L’immagine di Lady Blackbird è infine forte come la sua voce: fiera appartenente della comunità LGBTQ+, tiene molto alle sue mise ricercate, sgargianti, da diva d’altri tempi. Sul palco diventa così doppiamente magnetica e speriamo che ci sia presto occasione di vederla live anche nel nostro paese.
Mentre attendiamo belle notizie in questo senso, per sette giorni Radio Popolare proporrà la musica di Lady Blackbird nelle sue trasmissioni e le dedicherà uno speciale di mezz’ora domenica 26 settembre, dalle 18.30 alle 19. Qui sotto, trovate il video della prima canzone che ha pubblicato, “Blackbird”.
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