Nemmeno lo ricordo più come Yuki entrò a casa Ciampi. Anzi, si.
Accadde che Franca Campi tuonasse a mezzo stampa contro la televisione deficiente. E che il suo sdegno portasse alla fondazione di un organo di monitoraggio dei programmi del Servizio Pubblico ben più potente ed efficace dell’Agcom: l’agguerrito Comitato Banzai.
Era il principio degli anni ’00, i tempi di Sansone, il famoso arruffapopoli e quella che nacque come sorridente caricatura della pubblica indignazione e della critica televisiva, divenne ben presto una raggiante sit-com. Una sorta di Casa Vianello ambientata sul divanetto del Quirinale.
Un backstage familiare, pieno di vita e di tenerezza, di umanità sottratta al cerimoniale, di politica denudata, di rocambolesche avventure all’ombra dei corazzieri. Più Masha e Orso che House Of Cards, con una piccola giapponese nei panni di narratrice e di amica del cuore.
A riascoltare adesso quell’accorato addio, il giorno in cui Ciampi lasciò per sempre le stanze Quirinale, mi viene in mente che in verità un addio non fu.
Perché Azeglio, Yuki e la signora Franca avremmo continuato a seguirli anche dopo. Sansone non c’era più, c’era La Banda. Ma alla fine a quel lessico familiare ci eravamo davvero affezionati. E poi si sa, la nostalgia è canaglia.
Ascolta l’audio tratto dalla puntata di Sansone