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L’accordo tra Renzi e Salvini per cambiare il ddl Zan

Salvini ANSA

All’inizio fu l’incontro tra i due officiato da Denis Verdini, padre della fidanzata di Salvini, con tanto di smentita di una cena a tre da parte dell’ex premier.Poi ci fu la serata insieme negli studi televisivi di Bruno Vespa, quelli che con un po’ di enfasi vengono definiti “la terza Camera del Parlamento”, per dire che spesso annunci importanti sono stati fatti lì. Salvini e Renzi in quella circostanza non caddero nella provocazione della domanda sulla possibilità di fare un governo Lega-Italia Viva – anche se poi a ben pensarci lo hanno fatto, pur se dentro una compagnia allargata – ma il messaggio fu che la relazione tra i due era aperta.E oggi il rapporto si fa denso. Domani inizierà al Senato la discussione sul Ddl Zan contro la omotransfobia e quello che fino a ieri era un retroscena, cioè l’obiettivo di un accordo Renzi Salvini per cambiare insieme il testo, oggi è diventato un fatto alla luce del sole.

“La Lega chiede di cambiare due punti, se puoi approvarla insieme è meglio” ha detto Renzi della legge.E Salvini gli ha risposto citando nientemeno che il Papa:”entrambi ascoltiamo il Santo Padre. E siamo d’accordo sul tentativo di evitare un inutile scontro. In fondo si tratta di modificare tre articoli. Non c’è altro. Se portiamo a casa la legge con le modifiche sono contento”. Salvini ha aggiunto: “se Renzi ci dà una mano sulla giustizia non mi scandalizzo”. Poi c’è l’economia, perché se Salvini raccoglie le firme sulla giustizia, Renzi annuncia di volerle raccogliere per abrogare il reddito di cittadinanza. E perché a quel punto Salvini dovrebbe sottrarsi? Diritti, giustizia, economia: inizierebbero a essere molti elementi.Renzi ha bisogno di trovare una strada diversa da quella percorsa fino a oggi, nel centrosinistra, dati gli scarsi risultati nei sondaggi. Salvini deve smarcarsi da Giorgia Meloni ed emanciparsi da una immagine troppo legata a una stagione, quella del sovranismo, che dopo la fine di Trump rischia di essere dannosa. Una collaborazione, un gioco di sponda continuo, è nell’interesse di entrambi.

Foto | Ansa

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    Luigi Ambrosio
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