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Le istituzioni milanesi sono dalla parte di chi lavora per contrastare la criminalità organizzata. È questo il senso della serata che, a Palazzo Marino, ha visto ospiti il procuratore generale Marcello Viola e la pm Alessandra Cerreti, dopo le minacce ricevute nelle scorse settimane.
“Minacce che dimostrano che le mafie sono ancora presenti e forti sul territorio. Segnali che non possono essere sottovalutati e che non stiamo sottovalutando” ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala. Le conferme date dalla Cassazione all’impianto accusatorio della direzione distrettuale antimafia sull’inchiesta Hydra, con gli arresti eseguiti nelle scorse settimane dopo ricorsi e contro-ricorsi, sono il contesto in cui sono arrivate le intimidazioni ai danni dei magistrati.
L’indagine che ipotizza un’alleanza lombarda tra cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta, un anno e mezzo fa, aveva aperto una ferita tra la procura e il giudice per le indagini preliminari che aveva respinto quasi tutte le oltre 150 misure cautelari richieste dall’accusa. Il professor Nando Dalla Chiesa, presidente del Comitato antimafia del Comune di Milano, ha invitato a guardare dentro ai segnali che queste minacce a suo avviso testimoniano. “Il fatto che attentare alla vita di due magistrati di Milano sia stato anche solo concepibile per la criminalità organizzata è frutto di calcoli e valutazioni di tipo politico, non di una follia” ha detto Dalla Chiesa. “Anche per questo occorre che la cittadinanza si mobiliti”, ha aggiunto.
Le bandiere di Libera in presidio, sotto la pioggia oggi pomeriggio, davanti a Palazzo Marino, sono un segnale in questo senso. Il tentativo di cambiare uno scenario che la criminalità organizzata crede di avere sotto controllo. Al punto da minacciare due magistrati milanesi.