SinistraXMilano e le alleanze per il Sala bis. In questi giorni a Prisma stiamo ospitando alcune delle forze politiche del centro sinistra interessate dalla ricandidatura di Beppe Sala alle comunali del 2021.
La coalizione che sosterrà Sala sarà larga e dovrebbe contenere la lista civica del sindaco, il Pd, una lista di sinistra e una lista con dentro Azione, Italia Viva, +Europa e Radicali. I Verdi non hanno ancora deciso se entrare o no nella coalizione che sosterrà Sala, Milano in Comune resterà all’opposizione. Fuori anche il Movimento 5 Stelle con un suo candidato sindaco.
La lista di sinistra che sosterrà Sala potrebbe vedere la luce entro Natale con la presentazione del nome e del simbolo. Ci lavora l’assessore all’edilizia scolastica Paolo Limonta insieme a realtà associative e alla sinistra arancione vicina all’ex sindaco Pisapia. L’intervista a Elena Comelli di SinistraXMilano.
SinistraXMilano ha benedetto la ricandidatura di Sala.
Decisamente sì, per un motivo: Sala ha governato bene la città e l’ha amministrata bene. Nel momento in cui ha dichiarato la volontà di ricandidarsi ha messo al centro delle sue intenzioni la volontà di discontinuità. Mi sembra che ci sia la consapevolezza che quanto fatto fino a oggi è sicuramente servito e aiutato la Milano che stava nel tempo che abbiamo vissuto. Siamo di fronte a un’epoca nuova ora, e la vera sfida del candidato di Milano e di chi lo sosterrà (soprattutto a sinistra) sarà esattamente quella di provare a interpretare la città nuova. Tra i temi, uno è quello dello sviluppo della città: è evidente che aldilà delle posizioni pregresse sullo stadio, piuttosto che sugli scali, la città che abbiamo davanti ha bisogno di un ripensamento anche dal punto di vista dello sviluppo urbanistico. Pensare una città in discontinuità significa anche mettere in discussione alcune decisioni che sono state prese, e che semplicemente non sono più coerenti col mondo che abbiamo davanti. Milano in questi anni è cresciuta tanto, è migliorata la qualità della vita e l’attrattività. Una città che è stata capitale di fatto della cultura, degli eventi, del design. Sotto però questo racconto (in buona parte anche reale) ci sono sempre state quelle diseguaglianze economiche, sociali e ambientali che la pandemia di fatto ha svelato. Forse la vera discontinuità dovrebbe andare in questa direzione. Lo stesso comune di Milano nel mese di marzo, mettendo in campo una serie di azioni a sostegno dei più fragili, si è trovato di fronte a 17000 domande di sostegno all’affitto, che vuole dire 17.000 famiglie che fino al giorno prima ce la facevano grazie a lavori precari ma inseriti in un flusso di continuità, e che dall’oggi al domani si sono ritrovati in condizioni di non farcela più. Questa Milano, che negli anni scorsi ha guardato molto all’Europa, forse adesso può provare a raccogliere la sfida di diventare la città che in qualche modo contribuisce alla guida del paese. Il mercato dell’affitto e dell’abitare a Milano è gonfiato da una bolla immobiliare che non accenna a rallentare. Possiamo pensare che ci sia un intervento pubblico volto a calmierare gli affitti gonfiati e il costo delle abitazioni? All’estero sperimentazioni ci sono. Si parla tanto di Berlino, ma è molto interessante anche la sperimentazione di Barcellona, da cui è nata una parte della finanziaria del governo spagnolo che mira proprio a intervenire per calmierare il costo del vivere nelle grandi città.
C’è chi da sinistra si sarebbe aspettato un pungolo più forte col Sindaco Sala sul tema edilizio, in particolare per un’attenzione troppo sproporzionata verso il cemento, e troppo poco verso il verde. Chiederete al Sindaco di ripensare questa tendenza, come appoggio alla sua candidatura, o le cose sono andate troppo avanti?
Non penso sia il caso di porla come condizione. È chiaro, e la pandemia l’ha svelato, che questo tipo di sviluppo, sul quale Milano ha vissuto bene e ha creato lavoro (anche se spesso di bassa qualità), non può più esistere. Quando il Sindaco dice che si candida in discontinuità con buona parte di quanto fatto fino ad adesso, la discontinuità parte da qui.
Ci sarà una lista a sinistra che farà parte della coalizione.
Si sta lavorando perché ci possa essere una lista, ma alcuni di noi sperano che possa essere qualcosa di più e sopravvivere alla scadenza elettorale. Al di là della lista e dei mondi di riferimento, penso che l’obiettivo debba essere quello di cui si è parlato nella domanda di prima: non basta più essere di pungolo all’amministrazione. Serve portare dentro ai luoghi del Consiglio Comunale, della Giunta e dei Municipi, una rappresentanza sufficiente e adeguata ad incidere e a non essere semplicemente il pungolo che ogni tanto interviene. L’ambizione è riuscire ad esserci e a contare davvero all’interno della maggioranza che guiderà Milano nella parte più complicata dal dopoguerra ad oggi.
Nelle prossime settimane si saprà qualcosa in più?
Sicuramente il fatto che Sala abbia sciolto le riserve pone a tutti da un lato maggior fretta, ma anche maggior entusiasmo. A breve si spera di poter essere presenti con nomi, facce e idee, soprattutto giovani.
Foto dalla pagina Facebook di SinistraXMilano