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La seconda stagione di “And Just Like That”, il revival di Sex and the City, arriva su Sky

In molti erano pronti a scommettere che non sarebbe mai successo, eppure, infine, è accaduto: Samantha tornerà in Sex and the City, o meglio, l’attrice Kim Cattrall interpreterà di nuovo l’iconico personaggio nella seconda stagione di And Just Like That, in arrivo dal 23 giugno anche in Italia, su Sky e NOW.

And Just Like That è la serie revival che, a fine 2021, aveva riunito sullo schermo le celebri amiche newyorkesi, 11 anni dopo l’uscita del film Sex and the City 2 e 17 anni dopo la conclusione ufficiale della serie HBO. Non tutte le “ragazze” erano tornate, però: la grande assente era appunto la libertina Samantha Jones incarnata da Kim Cattrall, ritenuta informalmente colpevole di aver fatto ritardare di anni la reunion: dopo l’uscita di Sex and the City 2 – un vero flop di critica, ma non di incassi – più volte era stata ventilata la possibilità di realizzare un terzo film, ma Cattrall si era sempre opposta, anche pubblicamente, dichiarando conclusa la sua esperienza con il ruolo di Samantha.

La solita narrazione da tabloid sosteneva che ci fosse un’aspra rivalità tra l’attrice e Sarah Jessica Parker, l’interprete della protagonista Carrie Bradshaw, uno scontro tra dive che non accettavano di esser messe in ombra l’una dall’altra, ma se fosse vero o solo il solito stereotipo non lo sappiamo. Nel 2021, in piena febbre da revival seriali, alla fine il cast, la crew e la produzione di Sex and the City avevano deciso di fare a meno di Samantha e realizzare una nuova serie (opportunamente con un altro titolo) in cui il quartetto si riduceva a terzetto (ma poi si ampliava ulteriormente: anche per compensare la pesante assenza di Samantha, ognuna delle tre protagoniste rimaste era stata dotata di una nuova amica, dando così modo agli sceneggiatori di introdurre svariati nuovi personaggi, oltre a un po’ di diversity in un cast che, fino a quel momento, era stato più bianco che mai).

And Just Like That… sarebbe dovuta essere una miniserie evento, ma presto il network ha deciso di rinnovarla per una seconda stagione, trasformandola in serie regolare, con il sostegno e l’entusiasmo di Sarah Jessica Parker e delle altre due co-protagoniste, Cynthia Nixon e Kristin Davis: non si può dire che sia stata un successo critico, anzi, ma proprio le tante cose contestate da fan e spettatori hanno fatto sì che, durante la messa in onda, se ne parlasse moltissimo, attirando curiosità e nuovo pubblico, e dunque la scelta di realizzare nuovi episodi è parsa scontata.

Nella seconda annata, quindi, Samantha tornerà, anche se – hanno avvertito i produttori – solo per un piccolo cameo: gli sceneggiatori avevano giustificato la sua assenza attraverso un aspro litigio tra lei e Carrie, e un suo successivo trasferimento a Londra, lasciando così aperta la strada a un possibile futuro rientro dell’attrice, quantomeno, appunto, per una breve apparizione. D’altra parte è proprio così che si costruiscono queste operazioni nostalgia: in questa seconda stagione, dopo che nella prima l’agognato Mr. Big era stato eliminato già nel primo episodio, tornerà anche l’altro grande amore storico di Carrie, Aidan. Anche lui solo per un breve saluto, o sarà un ritorno di fiamma? Non sappiamo nemmeno questo.

Nel frattempo, però, si è festeggiato anche il 25° anniversario dell’inizio della serie, che cominciò su HBO il 6 giugno 1998. E che contribuì profondamente alla rivoluzione e all’innovazione del linguaggio televisivo, anche se la vulgata tende a ricordare più facilmente serie drammatiche e romanzesche come I Soprano e The Wire (entrambe successive, anche se di poco, a Sex and the City): certo, con l’andare del tempo e soprattutto con i due film, lo show si è trasformato quasi solo in una celebrazione patinata e glamour della moda newyorkese e dello stile di vita dei ricchi di Manhattan, ma ai suoi esordi era una commedia molto più ruvida e schietta, discendente delle nevrosi di Woody Allen più che della Fashion Week.

Per la prima volta, parlando di relazioni e di sesso, metteva al centro una prospettiva unicamente femminile, offrendo alle sue protagoniste una libertà fino a quel momento inedita per le donne del piccolo (e anche del grande) schermo: quella di fare sesso con chiunque, e di parlarne senza timori o vergogne, senza stigma o pregiudizi, certo; ma, ancora di più, quella di cercare se stesse, prima di tutto, e anche di scoprirsi sgradevoli, a volte, o egoiste, deboli, imperfette. Insomma, umane. Che può sembrare una banalità, eppure ancora oggi c’è chi della libertà e dell’indipendenza delle donne ha decisamente paura.

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
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