L’impressione è stata quella di un discorso che ha cercato di tenere insieme due cose in qualche modo contrastanti: la fedeltà ai propri principi conservatori, quello che Trump ha promesso alla sua base, cercando al tempo stesso di ingentilire questa sua visione, renderla accettabile a chi non ha votato per lui.
C’è stata una forte riaffermazione di nazionalismo economico e politico. Le tasse sulle nazioni estere per arricchire gli americani. Il golfo del Messico che diventa golfo d’America. La ripresa del canale di Panama. C’è una trasformazione dell’America First, che non è più tanto un rinchiudersi dell’America nei propri confini e interessi, ma un allargamento dell’America sul mondo. Al tempo stesso, Trump ha evitato gli accenti più forti e drammatici sul declino americano, “l’american carnage”, come l’aveva chiamato nel 2017. Ha cercato di offrire un’immagine più tranquilla e pacificata. Ha usato spesso parole come “speranza”, “futuro”, “possibilità”. Un modo per edulcorare il “Make America great again”, che si è concluso quando Trump ha detto di voler essere ricordato come pacificatore e unificatore.
Immigrazione, economia, questioni dei diritti sono state il centro del discorso di Trump e lo saranno dei suoi primi ordini esecutivi, che lui ha definito questioni di buon senso. Trump ha detto di aver nominato una sua commissione sull’inflazione e ha detto che immediatamente chiuderà i confini americani, deporterà i criminali, farà designare i cartelli della droga come organizzazioni terroristiche internazionali. C’è stato tutto il capitolo sul ritorno dell’America a nazione industriale, con misure specifiche a favore dell’industria automobilistica e il ricorso massiccio al “Drill baby drill”, trivellazioni indiscriminate del territorio delle coste americane.
Una parte importante del discorso di inaugurazione è stato dedicato alle questioni dei diritti. Trump ha detto di voler firmare un ordine esecutivo sul “free speech”, di voler cancellare le politiche di inclusione delle diversità. Per legge, ci saranno solo due generi negli Stati Uniti. Maschile e femminile.