La Regione vuole mettere le mani sul Parco Agricolo Sud Milano e toglierlo alla Città Metropolitana. Mentre è fermo il dibattito per la riforma che lo possa unire al Nord, il centrodestra vuole depotenziarlo come infrastruttura agricola e ambientale. Sullo sfondo sempre la realizzazione di nuove strade. È arrivata all’improvviso la proposta di regionalizzazione del Parco Agricolo Sud Milano. I capigruppo di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia al consiglio regionale hanno scritto un progetto di legge che toglie alla città metropolitana la gestione dell’importante area protetta, si estende in sessanta comuni, Milano città compresa. Si tratta del maggiore parco metropolitano d’Europa a vocazione agricola, fortemente voluto da ambientalisti e produttori dopo decenni di lotte per evitarne la cementificazione, come invece avvenuto nella parte nord della città metropolitana. Da tempo il dibattito per creare un solo grande parco attorno a Milano, unendolo con il Nord, per incrementarne il ruolo di infrastruttura che rigenera i territori e li riconnette con le comunità circostanti, è sostanzialmente fermo, purtroppo.
Sarebbe stato utile in questo momento avere pronta la nuova proposta di assetto, visto anche la crescita d’importanza dell’agricoltura di prossimità per la sicurezza e la sovranità alimentare, nonché per il benessere delle persone che ci vivono vicino. I tentativi ricorrenti del centrodestra che governa la Regione di depotenziare il Parco Agricolo Sud Milano proseguono fin dalla legge di istituzione. Per altro in questi anni al suo interno sono state realizzate la tangenziale Est Esterna e l’autostrada Brebemi, con grande protagonismo di Palazzo Lombardia, ma anche della vecchia Provincia di Milano. In questi mesi la Lega ha rilanciato la costruzione della superstrada Vigevano-Magenta-Malpensa, e si sta riaffacciando, anche se non ufficialmente, la Tangenziale Ovest Esterna, sempre nel territorio del Parco Agricolo Sud Milano.