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La Papessa

marco garzonio - l'ambrosiano

«Non so cosa esattamente preoccupi la Cei, visto che la riforma del premierato non interviene nei rapporti tra Stato e Chiesa. Non mi sembra che lo Stato Vaticano sia una repubblica parlamentare: nessuno ha mai detto che si preoccupava per questo. E quindi facciamo che nessuno si preoccupa». La miglior difesa è l’attacco. Meloni ha applicato il proverbio e liquidato duro il Cardinal Zuppi, Presidente dei vescovi, reo d’essere andato a una conferenza stampa (la Cei incontra i giornalisti a differenza di Palazzo Chigi) e risposto a una domanda sul premierato, dicendo che «gli equilibri istituzionali vanno toccati sempre con molta attenzione», la riforma va affrontata «con lo spirito della Costituzione», come materia «non contingente, che non sia di parte», che «è un discorso ancora aperto». Dubbi e domande dan l’orticaria a Giorgia ma perché l’uscita diretta e istituzionalmente sgangherata contro un cardinale così diplomatico? Le ipotesi: Meloni ha capito che tra gerarchia, vescovi, laici ci sono anche cattolici democratici, non solo sodali di destra e pro-vita; Zuppi (grande amico di David Sassoli e di quel mondo) è Arcivescovo di Bologna (i post repubblichini puntano dove Salvini fallì: prendere il posto di Bonaccini); un avvertimento al Papa perché prema sui vescovi, con velata minaccia: il premierato non tocca i rapporti tra Stato e Chiesa ma potrebbe farlo, rimettendo in discussione Concordato, esenzioni Iva, finanziamenti alla scuola cattolica, 8 per mille, sanità di enti religiosi. Col Papa Meloni s’è già misurata andando vestita di bianco a un’iniziativa sulla famiglia e prendendosi la confidenza di scherzare sulla mise. Una nota leggenda medioevale (la carta dei tarocchi vien di lì) racconta d’un papa-donna, nome Giovanni VIII, 855-857. Si sarebbe trattato d’una donna innamorata del potere che riuscì a travestirsi così bene da passar per uomo come monaco e poi salire al soglio pontificio. Durante la processione pasquale però ebbe le doglie e partorì: dicono avesse un amante. La tradizione diverge sulla fine: per alcuni il popolo irato l’uccise, altri oppongono: morì di parto; fu reclusa in convento. Scherza coi fanti ma lascia stare i santi, dice un altro proverbio.

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    Marco Garzonio
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