di Marianna Mancini
Il Canada ha battuto il suo record di temperatura per il terzo giorno consecutivo. Ieri a Lytton, il villaggio della British Columbia simbolo dell’ondata di caldo, si sono raggiunti i 49,6 gradi centigradi. Secondo la polizia locale, nell’area di Vancouver sarebbero 130 le persone morte a causa del caldo. Per la maggior parte anziani o pazienti con condizioni di salute critiche. La situazione è allarmante, come racconta Jam Polderman, sindaco di Lytton.
In questo momento la temperatura a Lytton è attorno ai dieci gradi superiori alla norma. Un clima del genere non è davvero normale qui. È un caldo straordinario, che ha effetti dannosi anche su tutta la vegetazione della zona. Le persone evitano di uscire, restano all’interno delle loro case o nei seminterrati. L’ondata di caldo sta interessando la parte occidentale del Canada e degli Stati Uniti. Non mi è giunta notizia che nella nostra città ci siano stati dei decessi correlati al caldo di questi giorni. Cosa che invece è accaduta nel Maryland o a Vancouver, dove stanno affrontando un gran numero di chiamate di emergenza. Le autorità non erano così preparate a temperature straordinarie come siamo noi qui a Lytton.
Se collegare ogni singolo evento al surriscaldamento globale è complesso, numerosi esperti ritengono però che questo tipo di eventi meteorologici rappresentino una manifestazione inconfutabile e consequenziale all’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’aria. Eventi che impongono una riflessione e una rapida reazione.
Beh, ciò che spero si sia imparato da queste condizioni atmosferiche estreme è che il cambiamento climatico è reale. E dobbiamo essere molto cauti quando ci sono gli incendi, perché è molto secco fuori e tutt’attorno siamo circondati da foreste. Quando fa troppo caldo, le foreste diventano estremamente vulnerabili agli incendi. E al momento la qualità dell’aria è davvero molto scarsa.
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