
Negli ultimi anni si sono moltiplicati i graphic novel che parlano della Resistenza. Generalmente sono ambientati in quel periodo e raccontano storie più o meno note di partigiani e partigiane italiani, o rievocano gli ultimi giorni del regime fascista. Il fumetto viene percepito come un mezzo di comunicazione ideale per trasmettere la memoria di quelle storie in modo nuovo, un modo considerato anche più accattivante per un pubblico giovanile. Forse perché è francese, figlio di immigrati spagnoli scappati dal franchismo e fumettista in uno dei paesi più prolifici al mondo in materia di romanzi a fumetti, l’approccio di David Sala a quegli anni e a quei temi è decisamente diverso. Ma anche molto interessante nel momento in cui ci chiediamo sempre più spesso come passare la torcia e come mantenere viva la memoria in assenza di testimoni diretti.
Con La Forza degli eroi, edito in Italia da Gallucci, Sala abbandona il punto di vista dei protagonisti di quell’epoca e filtra la sua storia familiare attraverso i suoi ricordi di bambino, ragazzo, e adulto che ha dei figli a sua volta. Restituendo il modo frammentato con cui ha scoperto e interiorizzato le sue radici e il peso della loro storia. Di come tutto ciò gli sia stato raccontato. E di come cerca di tramandarlo a sua volta alle generazioni che verranno. Evocando le azioni concrete e i fatti, certo, ma forse soprattutto i valori e il senso dietro quelle azioni.
Quelle di nonno Joseph Sala, ad esempio, scappato dopo la disfatta repubblicana sul fronte di Aragona e rifugiato in Francia, dove si dà alla macchia con i partigiani, conducendo azioni di sabotaggio e sfuggendo più di una volta alla morte in modo rocambolesco. L’altro nonno, Antonio Soto de Torrado, viene introdotto sul letto di mort: si rifiuta di andarsene prima di Franco e la sua testardaggine lo premia. Antonio è caparbio da sempre: è sopravvissuto alla guerra civile in Spagna, dov’era stato condannato a morte, e a quattro anni nel campo di Mauthausen. Internato tra gli oppositori politici si era unito alla resistenza dei repubblicani spagnoli e rimase lì anche dopo la liberazione del campo, per aiutare a seppellire degnamente i morti.
Tutto il romanzo grafico è esteticamente molto elaborato, una scelta sublimata dal grande formato da album da disegno (24 centimetri e mezzo per 32 e mezzo) che rende davvero giustizia alle tavole. Gli stili variano dall’onirico al fiabesco, dal malinconico slavato al bianco e nero fino allo psichedelico anni 70, come a ricordarci che la memoria non è mai monolitica e che i ricordi fluttuano e riemergono, ciascuno a modo suo. Sala, che ha lavorato su fumetti fantasy, fiabeschi e futuristici, qui sfrutta la potenza dei colori, tempere e acquerelli, per trasfigurare racconti e paesaggi e trasmettere di volta in volta delle emozioni diverse. Dalla gioia dell’infanzia a casa dei nonni all’angoscia di Mauthausen, resa con dei disegni espressionisti e taglienti.
Il fatto che questa non sia solo la storia dei suoi nonni ma anche la sua, il suo rapporto con la famiglia e con questo dovere di trasmissione che ha sempre sentito, è quello che rende questo graphic novel particolarmente contemporaneo e coinvolgente. Perché dopotutto, a quegli anni ormai temporalmente lontani, oggi ci confrontiamo nello stesso modo.
La forza degli eroi. Di David Sala, traduzione di Cinzia Poli. 186 pagine a colori, Gallucci Editore, 34 euro.