
Al Senato è toccato naturalmente al presidente Ignazio La Russa aprire la celebrazione dell’anniversario della Liberazione. Ha iniziato a parlare restando seduto, poi sollecitato dall’opposizione si è alzato in piedi, ma quasi infastidito si è giustificato dicendo che non si trattava della celebrazione di una persona scomparsa, un’implicita ammissione di importanza secondaria dell’anniversario. Ha cominciato così il presidente del Senato che fino a pochi giorni prima di diventare tale aveva a casa il busto del Duce. Nel suo discorso ha puntato di più sul rispetto della Costituzione, non sottolineando pienamente da dove la nostra Costituzione sia nata, dalla lotta al nazifascismo, da quella data che La Russa oggi dice che è “un tempo lunghissimo rispetto alla storia degli uomini e delle nazioni. Un tempo sufficiente – poi aggiunge – per poterlo guardare senza strumentalizzazioni e con maggiore condivisione”. Una condivisone che porterebbe mettere tutti sullo stesso piano, vincitori e vinti, nell’idea di un’unità che però con questo governo è sì strumentale, perché lo stesso La Russa evita di esaltare il valore dell’antifascismo come fondante della nostra democrazia. Momento di unione e non di divisione, questo è il messaggio che anche altri hanno fatto oggi con un tentativo ripetuto della destra di evidenziare gli errori e le colpe dei partigiani, l’ha fatto l’esponente di Fratelli d’Italia alla Camera accusando i comunisti di aver guardato all’Unione sovietica. Riportare vincitori e vinti sullo stesso piano, per andare oltre, annacquando il valore del 25 aprile. La Russa oggi ha citato Silvio Berlusconi e il suo discorso da Onna, quando celebrò il 25 aprile dal paese terremotato, rammaricandosi che non si fosse creata una coscienza comune della Nazione, lamentando che il valore fu per tutti l’antifascismo, e non come avrebbe voluto lui anche l’anti totalitarismo. Non solo è avvenuto questo, oggi, dopo più di quindici anni, la parola antifascismo non è presente nemmeno nella dichiarazione della presidente del Consiglio nel giorno dell’anniversario della Liberazione.