Felice Besostri è l’uomo che ha affossato il Porcellum e che ora tenta di fare lo stesso con l’Italicum. La nuova legge elettorale non gli piace. Lui ha presentato ricorsi ai Tribunali di Torino, Genova, Milano, Brescia, Venezia, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Bari, Lecce, Napoli, Potenza, Catanzaro, Messina, Caltanissetta e Cagliari. Alla fine, la Corte Costituzionale il prossimo 4 ottobre discuterà della questione. Sarà un passaggio importante in vista del referendum costituzionale del prossimo novembre.
Matteo Renzi si attende un assistit dalla Consulta. Spera che l’Alta Corte promuova l’Italicum. Felice Besostri, invece, pensa che la nuova legge elettorale abbia sostanzialemente gli stessi difetti per cui è stata bocciata la precedente.
In particolare, il problema è il premio di maggioranza stabilito dall’Italicum. Secondo l’avvocato milanese è eccessivo.
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Ma, cosa chiedono i promotori dei ricorsi alla Corte Costituzionale?
Secondo gli inventori dell’Italicum, questa legge elettorale garantirebbe una certa stabilità indicando subito chi è il vincitore delle elezioni. Non si potrebbe verificare una situazione simile a quella che si è registrata in Spagna dove, dopo due tornate elettorali nel giro di pochi mesi l’una dall’altra, le forze politiche non sono ancora in grado di formare un nuovo governo. Cosa ne pensa di questo Felice Besostri?