
Formato digitale delle vecchie ronde o forma di partecipazione dei cittadini? A Bergamo è stato presentato il gruppo WhatsApp “Controllo di vicinato” del quartiere San Paolo, una chat di cui fanno parte 185 residenti, per ora promossa dalla Rete di quartiere e da alcuni cittadini zelanti. Servirà a segnalare in modo tempestivo problemi di sicurezza alla polizia locale.
Esistono già gruppi simili in altri quartieri e comuni della provincia. Quello del quartiere San Paolo è nato nel 2018, ma ai tempi aveva pochi iscritti. Oggi, invece, sembra essere letteralmente rinato. “A San Paolo si verificano piccoli eventi” – ha detto uno dei promotori, Simone Paganoni, già consigliere comunale e attivista dell’Associazione di amicizia Italia-Israele – “ma abbiamo tentativi di furto e raggiro e atti vandalici”.
“L’amministrazione vuole favorire i gruppi di controllo di vicinato”, ha detto poi l’assessore alla Sicurezza del comune, Giacomo Angeloni, “perché consentono di mettere in pratica la sicurezza integrata a fra cittadini e forze dell’ordine”.
È della fine di febbraio l’istituzione delle zone rosse in città. Sui quotidiani locali sono poi all’ordine del giorno i racconti di aggressioni e sui social si moltiplicano i commenti di cittadini infuriati per la mancanza di sicurezza. Ma i dati presentati dalla questura pochi giorni fa dicono che i reati, nel complesso, fra città e provincia, sono in calo. Fra aprile del 2023 e marzo del 2024 sono stati 29.024. Fra aprile dello scorso anno e marzo di quest’anno sono stati, invece, 27.093. Forse, da analizzare, sarebbe anche il valore della percezione di insicurezza indotta.
di Sara Agostinelli