11 luglio 1982 – 11 luglio 2021. Passano 39 anni, ma la data dell’11 luglio non cambia l’esito di una finale di Coppa. Quella volta fu Italia-Germania ai mondiali di Spagna con gli azzurri di Bearzot campioni del mondo e Pertini in tribuna. Questa volta è stata Italia-Inghilterra, con qualche emozione in più, e gli azzurri di Mancini campioni d’Europa con il Presidente Mattarella seduto nello stadio di Wembley a gioire a braccia alzate al gol del pareggio di Bonucci.
L’inizio era stato traumatizzante per la nazionale italiana con Shaw che in un azione in velocità, dopo meno di due minuti, aveva portato in vantaggio l’Inghilterra. Da quel momento, come una formichina, gli azzurri di Mancini, che potevano crollare psicologicamente, hanno ricostruito la partita. Pallone dopo pallone fino al pareggio di Bonucci arrivato al 67°. Poi i supplementari in cui ogni errore poteva essere fatale e i rigori in cui Donnarumma ne para 2 su 5 e Rashford che ne mette sul palo un terzo. Per l’Italia segnano Berardi, Bonucci e Bernardeschi ed è più che sufficiente.
E da lì il via alla festa con i tifosi inglesi costretti a rimangiarsi quel “It’s coming home” che era diventato un mantra per la vittoria e che alla fine si è trasformato in “It’s coming Rome”. L’immagine finale di questo europeo sono l’allenatore Roberto Mancini e il capo delegazione della nazionale Gianluca Vialli che si abbracciano e piangono sul prato di Wembley in quello stesso stadio dove 29 anni fa avevano perso la finale della Coppa Campioni con la Sampdoria.
Ma quella volta era maggio e non l’11 luglio.
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