
Jean-Pierre Bemba è stato riconosciuto colpevole di rimini di guerra e crimini contro l’umanità nel marzo scorso. Oggi è stata resa nota l’entità della pena: 18 anni. Una condanna pesante ma non il massimo di ciò che ci si aspettava.
I fatti che hanno portato alla sua condanna risalgono al periodo 2002/2003, quando Bemba era a capo del Movimento per la liberazione del Congo e nella vicina Repubblica centraficana ebbe luogo una vera e propria campagna di stupri e omicidi.
La condanna di Bemba è significativa per diversi motivi: intanto è la prima persona a essere condannata dai giudici dell’Aia per violenze sessuali durante una guerra, inoltre è il primo personaggio ad essere ritenuto direttamente responsabile dei crimini dei suoi subordinati.
Infine Bemba non fu solo un leader guerrigliero o un signore della guerra. Bemba nella attuale Repubblica Democratica del Congo è stato vice presidente e candidato alla presidenza.
Arrestato vicino a Bruxelles il 24 maggio del 2008, l’ex capo militare non si è mai dichiarato colpevole nel corso del processo che si è aperto nel novembre 2010. L’accusa aveva chiesto almeno 25 anni di galera.