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Tratto dal podcast
Fino alle otto di mer 15/04 (terza parte)
Fino alle otto | 2020-04-15
Com’è la situazione a Seveso in queste settimane di emergenza e di isolamento? Il sindaco Luca Allievi, racconta a Radio Popolare come il comune di Seveso, 23.000 abitanti a nord di Milano, sta affrontando questo periodo tra la comunicazione costante coi cittadini al controllo costante delle persone positive e in isolamento domiciliare.
L’intervista di Serena Tarabini a Fino Alle Otto.
L’ultimo bollettino ci parla di 60 contagiati di cui purtroppo 14 deceduti, una trentina in sorveglianza attiva e dei contagiati una decina sono nel loro domicilio. Nell’ultima settimana abbiamo riscontrato un aumento del numero dei contagiati, che non riguarda solamente la fascia di età medio-alta, ma anche persone più giovani.
La situazione a Seveso è sotto controllo?
Io cerco di tenermi in stretto contatto telefonico con le persone che sono in sorveglianza attiva e per chi è contagiato ma a domicilio per cercare di capire se hanno delle necessità specifiche, già come comune abbiamo attivato dei servizi come la spesa a domicilio, i farmaci a domicilio. Per le famiglie che hanno i propri cari ospedalizzati abbiamo istituito anche il trasporto della biancheria con il supporto di Protezione Civile e Croce Bianca che stanno facendo un lavoro encomiabile.
Qual è la giornata tipo di un amministratore alle prese con questa emergenza?
Diciamo che è stata travolta. Se prima ti alzavi alla mattina con l’obiettivo di implementare il tuo programma elettorale, ora l’obiettivo è quello di affrontare l’epidemia. Per prima cosa si fa un breefing con la Protezione Civile, il punto con la COC una volta a settimana, si cerca di capire quali sono gli aspetti da migliorare, ad esempio l’istituzione di un numero unico di entrata per le richieste di informazioni, in modo tale che il cittadino venga indirizzato successivamente verso i servizi di cui ha bisogno, un lavoro di affinamento, e poi via via capire quali tipi di servizi possono essere migliorati e poi tenersi in stretto contatto con le famiglie per capire se ci sono necessità aggiuntive. E, ancora, attendere nel tardo pomeriggio i dati da ATS e Prefettura sull’andamento dei contagi e decessi ed incrociarli con le informazioni relative al territorio per capire se il quadro è completo o mancano dei pezzi.
Quali iniziative sono risultate più necessarie di altre a Seveso?
Sicuramente la spesa e i farmaci a domicilio: in generale tendiamo a pensare che tutti hanno una rete di amici o parenti che ti dà un mano nel momento del bisogno. In realtà questo non è così per tutti, capita che ci sono realtà che hanno la necessità di essere aiutate. Ieri parlavo con una persona contagiata che è a casa, e mi diceva “a me va benissimo la spesa a casa, ma più avanti potrei anche avere bisogno di qualcuno che mi porti un pasto preparato”. Ci sono persone più autosufficienti ed altre un po’ meno.
Come comunica con i cittadini?
Utilizzo molto il sito internet e i social, Facebook e Twitter per tenerli aggiornati su base periodica sull’andamento dei contagi. Se ci sono delle informazioni più complesse, registro anche dei video.
Ha avuto modo di parlare con qualcuno che si è vissuto un’altra emergenza molto grave, quella della nube di diossina nel 1976? Come stanno vivendo questa nuova emergenza?
Non in questo specifico frangente, ma negli anni precedenti ho parlato con le persone che hanno vissuto in pieno quell’emergenza. Il tema comune delle due emergenze è quello della non conoscenza del nemico. A quei tempi la diossina era una sostanza i cui effetti non erano conosciuti e non si sapeva bene come trattare la questione, in questo frangente abbiamo un nemico invisibile che stiamo cercando di conoscere.
Qualche iniziativa particolare da segnalare?
Quello che mi sento di sottolineare e che mi ha fatto molto piacere è la quantità di volontari e associazioni che stanno dando una mano senza di loro saremmo stati molto un difficoltà. Se ci deve essere una nota positiva questa esperienza ci deve far riflettere, in futuro dovremmo rivedere anche i nostri paradigmi di priorità e necessità.
Foto dalla pagina Facebook del Comune di Seveso