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Tratto dal podcast
Fino alle otto di gio 19/03 (terza parte)
Italia | 2020-03-19
Com’è la situazione a Cassano d’Adda? In queste settimane di emergenza e di isolamento, il primo cittadino del comune della città metropolitana di Milano, Roberto Maviglia, spiega ai microfoni di Radio Popolare come i cittadini di Cassano d’Adda stanno affrontando la situazione e come si stanno mobilitando con una raccolta fondi per l’ospedale di riabilitazione Zappatoni che ospiterà presto le persone che hanno superato la polmonite da COVID-19.
L’intervista di Serena Tarabini a Fino Alle Otto.
Com’è la situazione a Cassano d’Adda dal punto di vista delle strutture sanitarie?
Abbiamo messo in campo una serie di iniziative per aiutare le persone a rispettare le norme emanante dal governo che sono state emanate dal governo: portiamo la spesa e i farmaci a domicilio così da aiutare le persone più anziane a rimanere a casa. Abbiamo molti volontari impegnati in questo servizio e abbiamo attivato un numero di telefono a cui le persone possono rivolgersi non solo per chiedere l’attivazione di questi servizi, ma anche per chiedere consigli e supporto.
State ricevendo molte chiamate?
Sì, è utilizzato soprattutto dalle persone più anziane, anche soltanto per chiedere informazioni o per frenare un po’ le preoccupazione. I numeri nazionali si rivolgono alle persone che sono malate, noi invece ci dobbiamo occupare di tutto il resto.
Lei lavora da casa?
Sì, ogni tanto vado in comune, ma cerco comunque di lavorare il più possibile da casa. A Cassano d’Adda abbiamo una struttura ospedaliera di riabilitazione, vi arrivano le persone che hanno fatto un ricovero presso altri ospedali, ma ora la struttura è stata investita da questo tsunami del COVID-19. Ora inizierà la riabilitazione delle persone che hanno avuto la polmonite da COVID-19 e per farlo abbiamo lanciato una raccolta fondi perché mancano davvero le cose anche minime. La risposta è stata notevole.
Come avviene questa raccolta fondi?
Stiamo usando GoFundMe. La raccolta è stata lanciata due giorni fa e abbiamo già raccolto più di 16mila euro. Si è percepita le necessità per l’ospedale di acquistare anche le cose più minime come mascherine e altri strumenti di protezione dei lavoratori dell’ospedale.
Ci sono stati contagi tra gli operatori sanitari?
Non abbiamo dati così precisi. Ai sindaci arrivano dati complessivi, ma so che alcuni medici di base sono in quarantena e che all’interno dell’ospedale qualcuno si è dovuto mettere in quarantena perché nei primi giorni dell’epidemia ci sono stati dei casi anche all’interno dell’ospedale. Nel piccolo la situazione a Cassano d’Adda rispecchia un po’ quella lombarda. A Cassano d’Adda ci sono 22 persone malate, di cui la metà si trova in ospedale, e una persona deceduta.
Come si svolge la sua vita di amministratore con le restrizioni in vigore?
In queste settimane ci siamo occupati di capire come affrontare e come far rispettare il decreto del governo, ma anche di rispondere ad una serie di richieste della popolazione come la pulizia e sanificazione delle strade. Nei primi giorni ci siamo concentrati sullo spiegare alla popolazione quali erano le norme, quali attività erano permesse e quali no. In tutto questo stiamo cercando di mandare avanti la comunità.
L’altro obiettivo che mi sono dato è seguire l’emergenza e contemporaneamente cercare di creare le condizioni per cui, appena superata l’emergenza, si possa riprendere l’attività ordinaria.
Foto dalla pagina Facebook del Comune di Cassano d’Adda