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Tratto dal podcast
Fino alle otto di mar 21/04 (terza parte)
Fino alle otto | 2020-04-21
Com’è la situazione a Baranzate in queste settimane di emergenza e di isolamento? Il sindaco Luca Mario Elia, racconta a Radio Popolare come il comune di Baranzate, 12mila abitanti a nord-ovest di Milano di cui un terzo in arrivo da 70 Paesi diversi, sta affrontando questo momento tra politiche di welfare e di integrazione e iniziative per le fasce più deboli della popolazione.
L’intervista di Serena Tarabini a Fino Alle Otto.
Che tipo di Comune è Baranzate?
Baranzate è un comune di circa 12 mila abitanti in 3 km quadrati, molto vicino a Bollate e anche a Milano. Ha una particolarità anagrafica che ci tengo a segnalare, ovvero che un terzo dei suoi abitanti è costituito da 70 nazionalità diverse. Siamo uno dei quartieri più internazionali della città metropolitana, questo ci fa molto onore. Dal punto di vista sociale è molto faticoso, ma è una bella sfida. Le nazionalità più rappresentate sono quella cinese e quella bengalese, poi fra le 10 nazioni più rappresentate troviamo il Perù, la Romania, l’Egitto e il Marocco per citarne alcuni.
Cosa rappresenta per un comune così piccolo questa diversità?
Ci sono problematiche abbastanza trasversali rispetto agli italiani e ai baranzatesi che arrivano da altre parti del mondo. Ormai abbiamo una immigrazione che dura da 15-20 anni, i nostri bambini sono nati qua e parlano perfettamente l’italiano. Il tema principale per noi è quello di fare politiche di welfare e di integrazione, anche se io preferisco dire che noi lavoriamo sulla coesione.
Gli aspetti positivi di questa nostra caratteristica sono molti. Negli ultimi anni abbiamo aperto relazioni con molti consolati dei Paesi di provenienza dei nostri cittadini. Abbiamo aperto un patto di collaborazione importante con Xin Mi, cittadina cinese di una provincia a 750 kilometri da Pechino grazie al lavoro dei nostri imprenditori che ci hanno messo in contatto con il consolato, il centro di cultura cinese; una collaborazione consolidata da due visite nostre in Cina e che può aprire prospettive interessanti. Ora a causa dell’emergenza COVID tutto si è un po’ bloccato, però, è successo anche che la nostra città “sorella” ci ha fatto avere subito 20mila mascherine gratuite, un segnale molto importante che racconta come in mezzo alle difficoltà ci possa essere anche tanta positività.
Com’è la situazione a Baranzate?
Consapevoli che ogni singolo lutto è un dramma immenso, in termini numerici ci attestiamo attorno a una cinquantina di persone contagiate e 5 decessi, quindi rispetto ad altre cittadine siamo stati meno sfortunati.
Che tipo di iniziative avete predisposto e quali hanno funzionato di più nella specificità del vostro territorio?
Abbiamo una parte di popolazione che fa molta fatica dal punto di vista socio economico e che è aiutata dal Comune e dalla Caritas. Con il COVID abbiamo visto l’inasprirsi delle condizioni di quelle fasce che starebbero un pochino meglio, e quindi c’è stato un incremento di aiuto, e di questo devo ringraziare Caritas e le parrocchie locali. Nei confronti di quella fascia di popolazione che prima, pur con lavori precari, riusciva comunque a vivere, oggi questa fascia si ritrova senza lavoro. Da questo punto di vista, e lo dico in modo chiaro, il trasferimento di risorse da parte del Governo con i buoni spesa è stato fondamentale. Complessivamente abbiamo rocevuto 846mila euro di trasferimento e abbiamo ricevuto moltissime domande. Al momento abbiamo trasferito 40mila euro su 209 famiglie che ora possono fare la spesa per alcune settimane. Poi sappiamo che le famiglie hanno anche altre spese – il mutuo e le bollette – mi auspico che la Regione e il governo predispongano un sostegno economico ulteriore per le altre criticità.
Noi abbiamo attivato i COC, collaborando con Croce Rossa e Protezione Civile per il sostegno in particolare delle persone in quarantena: spesa e farmaci che arrivano in modo gratuito. Per la protezione della popolazione particolarmente fragile, sia dal punto di vista sanitario che economico, c’è il pasto a caso, in questo ci ha aiutato molto l’azienda Solvay, che ha messo a disposizione 20 pasti tutti giorni. Abbiamo attivato anche sevizi minori, ma secondo me importanti, ad esempio grazie all’unità cinofila della Croce Rossa lombarda abbiamo predisposto un servizio di dog sitting, perché le presone in quarantena o anziane fra i mille problemi possono avere quello di fare uscire il cane, che non va sottovalutato.
Da lunedì prossimo attiveremo poi, grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Pedagogisti, un servizio telefonico gratuito di consulenza con un professionista per famiglie che hanno bambini da zero a 12 anni, sia sui rapporti con i bambini per la didattica, o il tempo ludico, ma anche su come aiutare le famiglie impiegare il tempo, e anche su come riuscire ad avere le competenze per dare una mano agli studenti con la didattica a distanza. È un problema anche di attrezzatura non tutti hanno gli strumenti, tramite la scuola distribuiremo 33 tablet.
Foto dalla pagina Facebook del Comune di Baranzate