Approfondimenti

Irlanda del nord, cresce la pressione sul DUP dopo l’intesa commerciale Gran Bretagna – Ue

Irlanda del Nord - Prlamento

Tra poco più di un mese, il 10 aprile, sarà il 25esimo anniversario degli accordi di pace in Irlanda del Nord. Gli accordi del Venerdì Santo, che chiusero un lungo periodo di guerra civile, i famosi Troubeles, i Disordini, cominciati alla fine degli anni ’60 ma con radici storiche molto più profonde.
L’intesa manteneva il Nord Irlanda all’interno del Regno Unito – seppur con la possibilità di un referendum per l’indipendenza che ancora non si è tenuto – e prevedeva un particolare meccanismo costituzionale: un governo condiviso, nel quale dovevano coabitare i partiti più votati e soprattutto i principali partiti delle due principali comunità, quella nazionalista-cattolica – da sempre a favore di un’Irlanda unita – e quella unionista-protestante – da sempre ferma su un solido legame con Londra. Le istituzioni autonome di Belfast hanno sempre operato a singhiozzo. In questi 25 anni ci sono state tante crisi e spesso il veto di una forza politica ha bloccato tutto e la provincia è stata governata direttamente da Londra. Sta succedendo anche in questo momento, proprio per la contrarietà del principale partito unionista-protestante, il DUP, il Partito Democratico Unionista, alle norme che regolano lo status dell’Irlanda del Nord dopo la Brexit.

Ora quelle norme sono state cambiate. Devono ancora essere approvate dal parlamento britannico ma molto probabilmente il voto sarà una formalità.
L’approvazione del DUP diventa però fondamentale per far ripartire quelle istituzioni autonome ferme, come abbiamo detto, da anni.
Tutte le altre formazioni politiche nord-irlandesi hanno accolto con favore l’accordo tra Londra e Bruxelles raggiunto dal primo ministro britannico Sunak. Ma il DUP ha preso tempo e non è ancora chiaro quando si pronuncerà. La sua è una storia di dura opposizione, di posizioni estreme, di arroccamenti. Nel 1998 il partito, allora guidato dal carismatico Reverendo Paisley, non firmò nemmeno gli accordi del Venerdì Santo. Ma negli anni successivi accettò poi di andare al governo con Sinn Fein, che è stato il braccio politico dell’IRA.

Oggi Sinn Fein è il primo partito in Irlanda del Nord – e in realtà anche nella Repubblica d’Irlanda – e si è subito pronunciato a favore dell’ultimo accordo Londra-Bruxelles. “Non ci è quasi mai capitato – ha detto la leader nord-irlandese del partito, Michelle O’Neill – ma siamo d’accordo con il governo britannico, questa è un’occasione da non perdere”. Alcuni esponenti del Partito Democratico Unionista si sono pronunciati a favore. Altri contro. Il leader, Jeffrey Donaldson, ha detto che il dossier verrà studiato con calma. L’esito non è scontato.

Il sostegno alle nuove norme da parte delle imprese e dei rappresentanti della comunità economica nord-irlandese saranno un elemento chiave. Rispetto all’accordo siglato con Bruxelles da Boris Johnson nel 2019, molti beni che entreranno in Irlanda del Nord dal resto del Regno Unito non dovranno essere controllati, a meno che non debbano viaggiare poi nella Repubblica d’Irlanda, quindi territorio UE. Il Nord Irlanda rimane all’interno del mercato unico europeo. Sunak ha detto espressamente che rimanendo agganciata al mercato britannico, così come a quello europeo, questa regione attrarrà grandi investimenti internazionali.

Lo stesso governo americano, storicamente molto attento a quello che succede in Irlanda, ha detto che l’approvazione dell’accordo, così come il ritorno alle istituzioni autonome nord-irlandesi saranno determinanti per rilanciare i negoziati per un trattato di libero scambio tra Washington e Londra. Una delle priorità dei britannici dopo la Brexit e un ulteriore elemento di pressione sugli unionisti-protestanti nord-irlandesi.
Sulle questioni normative l’ultima parola sarà però sempre della Corte Europea di Giustizia. Per chi vorrebbe dipendere solo da Londra cosa non facile da digerire.

Dall’esito di questa vicenda dipenderà il futuro, almeno sul medio periodo, degli accordi di pace del 1998.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 07/02 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 07-02-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 07/02 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 07-02-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 06/02/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-02-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 07/02/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 07-02-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 07/02/2025

    1)Vento e pioggia su Gaza. Il brutto tempo colpisce gli sfollati, centinaia di famiglie rimaste senza tende. In esteri il racconto dal centro della striscia. (Giulio Cocchini - Cesvi) 2) Mentre Trump e Netanyahu attaccano la corte penale internazionale, un gruppo di 9 paesi si riunisce in un gruppo per sostenere le cause della Cpi. Ad accomunarli, l’esperienza di violenze, soprusi e colonialismo. (Chawki Senouci) 3) Lo sfruttamento di Decathlon degli Uiguri. Un’ inchiesta giornalistica francese dimostra che il marchio di articoli sportivi ha tratto e continua a trarre profitto dalla schiavitù del gruppo etnico cinese. (Gabriele Battaglia) 4) Make Europe Great Again. A Madrid si riunisce oggi il summit delle estreme destre europee. Rafforzate dalla vittoria di Trump portano avanti la loro battaglia contro le politiche progressiste. (Giulio Maria Piantadosi) 5) Verso le elezioni in Germania. Come la Russia cerca di influenzare il voto dei tedeschi favorendo Afd. (Alessandro Ricci, Julia Smirnova, ricercatrice dell’istituto CEMAS di Berlino) 6) Ecuador al voto. Domenica la popolazione dovrà scegliere il presidente tra 16 candidati. Il tema centrale sarà criminalità e sicurezza. (Stefania Famlonga - ONG Sembrar) 7) Mondialità. “Senza Mais non c’è paese”. La campagna della presidente messicana contro gli Ogm. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 07-02-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 07/02/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 07-02-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 07/02/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 07-02-2025

  • PlayStop

    I cinquant'anni del FAI

    1975 - 2025 il FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano) compie cinquant'anni e coglie dunque l'occasione per raccontarsi e fare il punto sul lavoro svolto, grazie all'impegno di delegati e volontari nei territori e nelle comunità. Sabato 8 febbraio il Teatro alla Scala ospiterà un convegno degli operatori del FAI, alla presenza delle istituzioni. Il servizio di Tiziana Ricci.

    Clip - 07-02-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 07/02/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 07-02-2025

  • PlayStop

    Jack di venerdì 07/02/2025

    Piergiorgio Pardo nella su rubrica the Sweatest Taboo ci parla di Grammy, di repressione e resistenza in Georgia e di oscurantismo dell'estrema destra in paesi come la Germania, Alessio Bondì, live in serata all'Arci Bellezza, ci racconta, e ci suona, il suo percorso nel disco Runnegghié

    Jack - 07-02-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di venerdì 07/02/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 07-02-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 07/02/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 07-02-2025

  • PlayStop

    Milano-Cortina 2026: Olimpiadi sostenibili? Siamo andati a vedere. (Ep.2 - Valtellina)

    Il conto alla rovescia è iniziato, tra un anno ci sarà l’inaugurazione dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina. Erano stati assegnati all’Italia nel 2019 con un dossier di candidatura che puntava tutto sulla parola “sostenibilità”, sia ambientale che economica. Riutilizzo degli impianti sportivi esistenti, investitori privati, attenzione all’impatto ambientale, costi contenuti, eredità legata al territorio. Il piano economico aggiornato dal governo prevede 3,6 miliardi di costi. Rispetto al dossier di candidatura le spese sono generalmente triplicate, come nel caso della pista da bob passata da 46 a 120 milioni. Siamo andati a vedere come procedono i lavori a Cortina d’Ampezzo e in Valtellina, per capire da vicino la (in)sostenibilità di queste Olimpiadi. Questa è la seconda puntata, il reportage dalla Valtellina e da Bormio di Luca Parena.

    Clip - 07-02-2025

Adesso in diretta