In Cile mancano pochi giorni al ballottaggio per le presidenziali. Domenica il paese sarà chiamato a scegliere il nuovo presidente, e dovrà scegliere tra due candidati agli antipodi. Sia per quanto riguarda la linea politica che per la visione che hanno del Cile del futuro. In effetti, in queste elezioni, non c’è in ballo solo il futuro più prossimo, ma molto di più. Il risultato di queste elezioni sarà un verdetto su circa 40 anni di politiche economiche neoliberiste e una sentenza sulla forma che il Cile sceglierà di dare alla sua storia da ora in poi.Gustavo Gatica è un ragazzo di 23 anni e quando ne aveva 21, manifestando durante l’estallido social del 2019, ha perso un occhio. In quei mesi, sono stati tanti i ragazzi e le ragazze che hanno perso qualcosa. Qualcuno anche la vita.
“Quando è cominciato l’estallido social speravamo in un paese migliore”, dice Gatica nel video pubblicato sulla pagina twitter del candidato di sinistra Gabriel Boric. “Siamo ancora in tempo per costruire un futuro che si basi sui diritti umani”.
I giovani della rivolta del 2019 hanno lottato per un futuro diverso, per un Cile diverso che offrisse loro una cosa semplice: diritti e prospettive. Ed è a questa generazione che si rivolge Boric. La vittoria dello sfidante Antonio Kast, non rappresenterebbe solo un passo verso il passato, verso il Cile di Pinochet, ma anche una minaccia al processo che le proteste dell’estallido social hanno avviato: la scrittura della nuova costituzione, che più di tutto è stata vista come l’occasione per superare le politiche economiche neoliberiste e le conseguenti profonde disuguaglianze. I punti del programma di Boric vanno in questo senso: dalle tasse più alte, all’abolizione del sistema pensionistico privato, oltre ad una lunga lista di riforme per dare più potere alle donne, ai gruppi indigeni e alle minoranze. Kast, dall’altro lato, punta tutto sui valori della famiglia tradizionale, sul respingimento dei migranti (anche con la costruzione di un fossato lungo il confine) e sul law and order, l’ordine pubblico.
La battaglia in Cile, domenica, sarà tra futuro e passato, tra giovani e status quo, tra chi non rischia niente e chi riesce a malapena a guardare al giorno successivo.
FOTO | La chiusura della campagna elettorale di Gabriel Boric