Dopo i risultati delle elezioni europee, Lorenza Ghidini ha intervistato Ilaria Salis, neo-eurodeputata con Alleanza Verdi e Sinistra (Avs). Durante l’intervista, Ilaria Salis ci ha parlato delle sue sensazioni, ha condiviso i suoi progetti futuri per il Parlamento Europeo e ha ringraziato chi si è battuto per lei, chi ha sostenuto la sua candidatura e chi l’ha votata.
Ci racconti le emozioni di queste ore?
Beh, sono emozioni molto forti e confuse. È difficile descriverle; a volte faccio ancora fatica a crederci. Ora, però, sono soprattutto proiettata verso il futuro. Sono impaziente di essere liberata per poter iniziare questo nuovo progetto.
Cosa succede ora? Ti hanno già detto qualcosa di concreto polizia, magistratura, avvocati?
Per quanto riguarda la mia situazione giudiziaria, vi chiedo di fare riferimento alle dichiarazioni che vengono rilasciate dai miei avvocati per possibili evoluzioni future.
Su cosa ti impegnerai al Parlamento Europeo?
Ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire essere carcerati all’estero e tuttora sono detenuta ai domiciliari. Finalmente, come parlamentare, potrò dare voce alle storie e alle condizioni di tutte le persone che si trovano in situazioni di ingiustizia simili. In Italia, tra l’altro, la situazione è drammatica non solo nelle carceri, ma anche nei CPR per le condizioni a cui vengono sottoposti i migranti. Mi batterò anche contro la disuguaglianza sociale e per cambiare radicalmente le condizioni materiali di vita delle persone. Mi batterò per una scuola di qualità che non lasci indietro nessuno, per la pace e per la tutela dell’ambiente.
Come valuti questa crescita delle estreme destre in molti paesi europei?
Purtroppo, la storia ci insegna che la tendenza a scivolare molto verso destra è frequente in epoche di recessione economica, di instabilità sociale e di fronte a un mondo che è in rapido mutamento. In momenti storici come questo, le forze di estrema destra acquisiscono molti consensi strumentalizzando le insicurezze delle persone e fabbricando mostri e nemici immaginari. Direi che, in uno scenario come quello dell’Europa attuale, caratterizzata dalla guerra e dalla crescita delle forze di estrema destra, l’antifascismo deve essere più attuale che mai.
Ilaria Salis è diventata un simbolo?
No, io non mi sento per niente un simbolo, anche se in qualche modo sono consapevole di esserlo diventata. Mi sento semplicemente quella che sono: una donna determinata e soprattutto circondata da una comunità solidale e resistente.
Avresti mai detto di essere la forza trainante dell’alleanza che ti ha candidata?
No, non me l’aspettavo proprio. Anzi, ero preoccupata che non riuscissimo a superare lo sbarramento. Anche quando ho visto che le cifre prendevano il volo, non riuscivo a crederci.
Cosa vuoi dire a chi ti ha votata e in questi mesi si è mobilitato per te?
Sono commossa da tutta questa solidarietà e, soprattutto, ora sappiamo che la solidarietà è una forza collettiva che può davvero migliorare le cose. Per il futuro dobbiamo essere capaci di rinforzarla e di diffonderla il più possibile.