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Ilaria Capua: uno scienziato in parlamento

Ilaria Capua, laureata in Medicina veterinaria presso l’Università di Perugia, ha dedicato gran parte della sua carriera professionale alla virologia, formandosi su tematiche specifiche in diversi laboratori esteri. Tra i vari riconoscimenti, nel 2007 ha ricevuto il premio Scientific American 50 e nel 2008 è stata inclusa fra le “Revolutionary Minds” dalla rivista americana Seed per il suo ruolo di leadership nella politica della scienza.

Eletta nel 2013 come indipendente in Scelta Civica, da allora frequenta Montecitorio, un ambiente che non difficilmente può risultare surreale, soprattutto agli occhi di uno scienziato. In questi tre anni la metodologia scientifica non è venuta meno e così, la dottoressa Capua ha osservato il comportamento dei colleghi politici, ne ha preso nota, e ha infine trascritto i dati con minuziosità. I risultati dello studio li ha pubblicati nel suo nuovo libro L’Abbecedario di Montecitorio e no, non sono poi così entusiasmanti.

Dalla A alla Z, dalla voce Avances alla voce Zuffa, racconta tutte le stranezze che si verificano in parlamento e – per citare le parole della stessa autrice – siccome noi esseri umani siamo, in fondo, animali sociali, azzarda qualche parallelismo con il comportamento animale.

“Così come gli scimpanzé usano bacchetti di legno per stanare gli insetti, i deputati usano la pallina di carta per votare”

Alla lettera S, ci sono le voci ScienzaSoftware, ovvero quelle che hanno attirato maggiormente la nostra attenzione, pur essendo le più deprimenti.

La politica ignora la scienza e se ne occupa soltanto quando può essere strumentalizzata per enfatizzare una posizione o per accontentare un bacino elettorale”

Ascolta qui l’intervista con Ilaria Capua

Intervista Ilaria Capua

 

Ilaria Capua, L’Abbecedario di Montecitorio. La Camera dei Deputati in un surreale dizionario dalla A alla Z, in edibus edizioni, 2016

  • Autore articolo
    Filippo Bettati
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    L’Istat ha pubblicato i report sugli scontri stradali, su base regionale (relativi al 2024) e anche alcuni dati sui primi sei mesi di quest’anno. Ci sono meno feriti e meno vittime sulle strade, anche se i numeri restano ancora drammaticamente elevati. Secondo l’Istituto di Statistica nel primo semestre del 2025 i morti sono stati 1310 (si parla di morti per scontri stradali se il decesso avviene entro 30 giorni dall’evento, quindi sono escluse le persone che muoiono, nonostante la causa siano le conseguenze dello scontro, oltre quel limite temporale) contro i 1406 dello stesso periodo dell’anno precedente. I feriti sono stati 111090, anche in questo caso in calo rispetto al 2024, quando erano stati 112428. Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento, che è il 2019. In Italia al momento registriamo una diminuzione del 4,5% (in Lombardia del 12,6). Bisogna ancora fare molto per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Uno degli aspetti fondamentali, oltre la diminuzione della velocità, è l’incremento dell’educazione stradale. Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, morto nel 2010 a causa di un omicidio stradale a Firenze ha fondato l’associazione Lorenzo Guarnieri, che da anni si impegna a portare avanti un discorso di educazione. Alessandro Braga lo ha intervistato nella trasmissione Tutto Scorre.

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    Nubi sull'università italiana: si moltiplicano le adesioni alle università private telematiche, mentre alle statali il governo Meloni taglia i fondi. Ospite l'economista Gianfranco Viesti. E poi, il caso Raiplay Sound, la censura nei confronti di un podcast – prima autorizzato e poi annullato - sulla storia di Margherita Cagol, una delle fondatrici delle Brigate rosse. A Pubblica Nicola Attadio, uno degli autori insieme al giornalista Paolo Morando e al musicista Matteo Portelli.

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