Ilaria Capua, laureata in Medicina veterinaria presso l’Università di Perugia, ha dedicato gran parte della sua carriera professionale alla virologia, formandosi su tematiche specifiche in diversi laboratori esteri. Tra i vari riconoscimenti, nel 2007 ha ricevuto il premio Scientific American 50 e nel 2008 è stata inclusa fra le “Revolutionary Minds” dalla rivista americana Seed per il suo ruolo di leadership nella politica della scienza.
Eletta nel 2013 come indipendente in Scelta Civica, da allora frequenta Montecitorio, un ambiente che non difficilmente può risultare surreale, soprattutto agli occhi di uno scienziato. In questi tre anni la metodologia scientifica non è venuta meno e così, la dottoressa Capua ha osservato il comportamento dei colleghi politici, ne ha preso nota, e ha infine trascritto i dati con minuziosità. I risultati dello studio li ha pubblicati nel suo nuovo libro L’Abbecedario di Montecitorio e no, non sono poi così entusiasmanti.
Dalla A alla Z, dalla voce Avances alla voce Zuffa, racconta tutte le stranezze che si verificano in parlamento e – per citare le parole della stessa autrice – siccome noi esseri umani siamo, in fondo, animali sociali, azzarda qualche parallelismo con il comportamento animale.
“Così come gli scimpanzé usano bacchetti di legno per stanare gli insetti, i deputati usano la pallina di carta per votare”
Alla lettera S, ci sono le voci Scienza e Software, ovvero quelle che hanno attirato maggiormente la nostra attenzione, pur essendo le più deprimenti.
“La politica ignora la scienza e se ne occupa soltanto quando può essere strumentalizzata per enfatizzare una posizione o per accontentare un bacino elettorale”
Ascolta qui l’intervista con Ilaria Capua
Ilaria Capua, L’Abbecedario di Montecitorio. La Camera dei Deputati in un surreale dizionario dalla A alla Z, in edibus edizioni, 2016