
Un libro scritto per essere recitato, non con un reading ma con una vera mise en scene. Sandro Veronesi, autore di Non dirlo. Il Vangelo secondo Marco sta portando il suo testo, pubblicato da Bompiani, nei teatri italiani sotto forma di monologo.
“Non dirlo è l’ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costruisce la trama della sua avventura terrena – spiega Veronesi a Radio Popolare”. Il Vangelo di Marco racchiude l’azione, ha un taglio quasi cinematografico nella versione dell’autore di Caos Calmo che rimanda allo sguardo visoonario di Quentin Tarantino e alla musicalità di Leonard Cohen.
“I Vangeli non sono stati scritti per essere letti come libri ma per essere predicati, per essere portati davanti a un pubblico con un corpo. L’origine del teatro è questo: un testo, un pubblico e un corpo – racconta Veronesi. Leggendo quasi per caso il Vangelo di Marco ho scoperto che era rivolto ai romani, pagani, conquistatori del mondo conosciuto, dell’Impero Romano. Marco, che si rivela un grande scrittore, l’ha adattato all’immaginario dei suoi destinatari e per questo ne è uscito un testo che è quasi un western, molto movimentato, in cui Gesù ne esce come un eroe classico e moderno nello stesso tempo, che combatte e vince, anche nella sconfitta”.