Non stiamo parlando, a questo giro, dei silenzi di Draghi, benché continui a essere un caso unico in tutte le democrazie occidentali quello di un capo di governo che non parla ai cittadini nel mezzo di una pandemia recrudescente, con mezza Italia in zona rossa e le scuole chiuse.
Ma stiamo parlando, questa volta di altri silenzi.
Silenzio, completo, ad esempio, sul Recovery Plan appaltato ai tecnici di una società multinazionale di consulenza, la Mackinsey, con sede mondiale a New York. L’arrivo dei tecnici privati è stato deciso senza renderlo noto, senza spiegazioni e in segreto: si è saputo solo perché trapelato anonimamente.
Un altro silenzio è quello che ha circondato e continua a circondare l’incredibile comunicato di Confindustria in risposta alla proclamazione di uno sciopero dei portuali di Genova: “Si ricordino che una giornata di lavoro oggi è un privilegio“, ha scritto testualmente l’associazione degli imprenditori. Un misto di bullismo, arroganza e avvertimento in stile mafioso. Che è passato come acqua, come normalità, in un Paese dove le disparità sociali sono sempre più larghe e la parte più ricca può permettersi queste prepotenze.
Ecco, questi silenzi attorno a queste vicende non ci piacciono e qui lo denunciamo, in un panorama mediatico sempre più omologato e conformista, e che di questi silenzi è sempre più complice.