Approfondimenti

Il rapporto di Oxfam ed Emergency sul prezzo dei vaccini

vaccino COVID prezzi Oxfam

Negli ultimi giorni Pfizer ha rivisto al rialzo la stima dei guadagni dalla vendita di vaccini che si aspetta nel 2021, da 26 a 33 miliardi. Oxfam ed Emergency, nel frattempo, hanno redatto un Rapporto che riguarda il monopolio dei vaccini, i brevetti e il prezzo che gli stati hanno pagato alle grandi case farmaceutiche. Roberto Maggioni ha intervistato Sara Albiani, policy advisor di Oxfam Italia sulla salute globale.

L’intervista è riascoltabile nel podcast di prisma del 30 luglio 2021.

Questo rapporto racconta quanto gli stati hanno pagato le case farmaceutiche per i vaccini. Che cosa avete scoperto? 

Oxfam ed Emergency hanno scoperto che gli stati hanno pagato delle cifre esorbitanti per i vaccini. In particolar modo per i vaccini a tecnologia mNRA, quelli prodotti da Pfizer, BioNTech e Moderna. I dati che abbiamo trovato si basano su delle stime, perché uno degli elementi più preoccupanti del mercato dei farmaci è la mancanza assoluta di trasparenza rispetto a costi e prezzi. Abbiamo stimato il costo di produzione di Pfizer e Moderna, che va da 1.18$ a 2.85$ a dose, e l’abbiamo confrontato con il prezzo pagato dai diversi stati.
I Paesi più ricchi hanno pagato fino a 24 volte in più rispetto al costo di produzione.

Avrebbero potuto pagarli meno?

Assolutamente si! Il mercato dei farmaci e quello dei vaccini contro il Covid-19 si basa su un sistema monopolistico. Pfizer, BioNTech Moderna e le altre case farmaceutiche hanno un monopolio, un brevetto sui vaccini che producono. Di fatto sono le uniche che li posso produrre e che, in questo regime monopolistico, possono decidere a chi, a quanto, quando vendere i vaccini e quanti venderne. Questo da un potere enorme alle case farmaceutiche.
Se questo monopolio non esistesse si creerebbe un sistema di concorrenza tale per cui i prezzi si abbasserebbero.

Quindi è il sistema di monopolio dei brevetti che permette alle case farmaceutiche di giocare al rialzo sul prezzo?

Esattamente. Questo sistema dei monopoli è giustificato dall’esigenza delle case farmaceutiche di recuperare l’investimento fatto in fase di ricerca e sviluppo.
Ovviamente quando viene sviluppato un vaccino come quello contro il Covid-19 non c’è solo il costo di produzione, una somma importante dev’essere investita per la ricerca.
Bisogna però ricordare una cosa: nel caso dei vaccini contro il Covid-19, il settore pubblico ha investito di più di 80 miliardi di dollari per la ricerca. Nello specifico Pfizer, BioNTech e Moderna hanno ricevuto 8,2 miliardi di dollari di finanziamento pubblico.

Sono soldi che sono stati messi dai governi?

Si. I governi hanno finanziato la ricerca e lo sviluppo dei vaccini e adesso si trovano a pagare fino a 24 volte in più rispetto al costo di produzione. Capite che per i Paesi è una partita a perdere dal punto di vista economico, mentre le case farmaceutiche hanno un guadagno enorme.
Oxfam ha già fatto un analisi sull’aumento delle fortune dei manager e degli azionisti delle aziende produttrici. Basta pensare che il fondatore di BioNTech è diventato miliardario, detiene un patrimonio di 5.9 miliardi di dollari. Lo stesso è successo all’amministratore delegato di Moderna. La pandemia ha creato una catastrofe economica globale con perdite stimate di 9000 miliardi di dollari. Il settore farmaceutico legato alle industrie che stanno producendo i vaccini, invece, sta crescendo a dismisura.

Avete fatto un focus sull’Italia? Quanto ha speso? Quanto avrebbe potuto risparmiare?

Si, con Oxfam ed emergency abbiamo fatto un calco per capire quanto i vari Paesi hanno speso in più rispetto al costo di produzione sulla base delle dosi acquistate.
L’Italia ha speso 4 miliardi in più.
Secondo i nostri calcoli con questi soldi si sarebbero potuti allestire 40000 nuovi posti di terapia intensiva (a oggi in Italia ce ne sono poco più di 8500) e avremmo potuto assumere oltre 49000 nuovi medici.

C’è qualche Paese che si oppone a questo sistema monopolistico?

Si. A ottobre dello scorso anno Sud Africa e India avevano proposto all’organizzazione mondiale del commercio di sospendere i brevetti per i vaccini contro il Covid-19.
Oggi sono più di 100 i Paesi all’interno dell’OMC a chiedere la sospensione.
Tra questi ci sono anche stati Uniti e Francia.

Chi manca all’appello nel sostegno alla sospensione dei brevetti?

A mancare all’appello è l’Unione Europea, che ovviamente ha un peso importante all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Purtroppo manca anche l’Italia. La posizione del governo italiano rispetto a questa proposta è poco chiara. Non c’è mai stata da parte del governo Draghi o dei governi precedenti una posizione netta di sostegno.
Nonostante il parlamento abbia chiesto al governo di sostenere questa causa non c’è mai stata una presa di posizione.

In questi giorni si comincia a parlare di richiami. Anche quella sarà un’importante partita da giocare…

Assolutamente. Un altro tema da non dimenticare è quello delle varianti. Sappiamo che la variante Delta viene anche chiamata indiana, perché probabilmente si è sviluppata in India. Se non garantiamo un’immunizzazione a livello globale le varianti continueranno a circolare. Più il virus circola, più si riproduce, più muta e crea varianti. Vaccinare solo i Paesi ricchi non funziona. Se tutta una parte del mondo non sarà vaccinata il virus continuerà a mutare e ci troveremo in casa le varianti dei Paesi più poveri.

Che fine ha fatto l’iniziativa COVAX che doveva portare i vaccini nei Paesi più poveri?

L’iniziativa COVAX, che Oxfam sostiene, è un iniziativa che fin dalle sue origini è nata con degli obbiettivi poco ambiziosi. Fin dall’inizio COVAX si è posto l’obbiettivo di vaccinare il 20/25% della popolazione dei Paesi a medio basso reddito entro il 2021.
Una fetta di popolazione molto bassa che non riuscirebbe a garantire l’immunizzazione di quei Paesi.

Perché il COVAX è nato con questo obbiettivo non risolutivo?

Per due motivi. Il primo è che le dosi di vaccini non sono sufficienti per soddisfare la domanda globale. Pfizer, BioNtech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson da sole non riescono a produrne in quantità sufficienti. Il secondo problema è che i prezzi che vengono negoziati dalle case farmaceutiche con COVAX sono molto spesso troppo alti. Nel caso di Pfizer e Moderna abbiamo stimato che sono circa 5 volte più alte rispetto al prezzo di produzione.
Se fosse stato applicato un prezzo equivalente a quello di produzione il COVAX sarebbe riuscito ad acquistare le dosi necessarie a immunizzare anche i Paesi a basso medio reddito.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 04/02 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-02-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 04/02 10:32

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-02-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 04/02/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-02-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 04/02/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-02-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jack di martedì 04/02/2025

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 04-02-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 04/02/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 04-02-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 04/02/2025

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che ha ospitato la professoressa Sara De Vido dell' @università Ca' Foscari Venezia per parlare del progetto Whale per lo studio della tutela degli animali in collaborazione con @Animal Law Italia. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 04-02-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 04/02/2025

    Oggi a Cult: Uberto Pasolini sul film "Itaca. Il ritorno"; Pier Lorenzo Pisano sul suo "Semidei" al Piccolo Teatro Studio Melato; Marco Martinelli firma la regia di "Lettere a Bernini" con Marco Cacciola, all'Elfo Puccini: la rubrica ExtraCult a cura di Chawki Senouci...

    Cult - 04-02-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 04/02/2025

    Replica della puntata andata in onda il 19 dicembre 2025. A cura di Raffaele Liguori. Leggendo Mattarella, il rischio di «progressivo svuotamento del potere pubblico» e l’idea ferita di Stato. Nel suo discorso del 17 dicembre, Mattarella ci ha ricordato che «le nostre società – quelle del mondo occidentale - appaiono sfidate da insidiosi fattori di rischio». E il rischio forse più grave – visto lo spazio dedicato dal capo dello stato – è quello di «un progressivo svuotamento del potere pubblico, fino ad intaccare la stessa idea di stato per come l’abbiamo codificata e conosciuta nei secoli». Cosa ci sta comunicando Mattarella? Che il dominio di alcuni poteri privati sta spiazzando il potere dello Stato, lo Stato moderno? Il presidente della Repubblica parla di “usurpatori di sovranità”. Professor Carlo Galli, filosofo della politica, Mattarella sta segnalando un problema gigantesco delle società occidentali: la forza del capitalismo sta travolgendo società e stato? Siamo oltre Margareth Thatcher e Ronald Reagan (inizio del neoliberismo), siamo a Trump e Musk, a Milei (siamo al tecno-feudalesimo, come lo chiama Yanis Varoufakis, l’ex ministro greco)? E la filantropia, che cosa c’entra in questa storia di dissoluzione del pubblico per mano privata? Per concludere, alcune segnalazioni a partire dal discorso di Mattarella https://www.quirinale.it/elementi/123509; all’ultimo libro di Carlo Galli «Democrazia, ultimo atto?», (Einaudi, 2023). E poi Carl Rhodes, studioso australiano: «Capitalismo Woke. Come la moralità aziendale minaccia la democrazia (Fazi, 2023)». Un’altra segnalazione riguarda un volume appena pubblicato dal Mulino dal titolo «Elite, filantropia e trasformazioni dello stato», della sociologa dell’università di Bologna Paola Arrigoni.

    Pubblica - 04-02-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di martedì 04/02/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 04-02-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 04/02/2025

    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Emanuele Valenti

    A come America - 04-02-2025

  • PlayStop

    RINALDO GIANOLA - SOLDI!

    RINALDO GIANOLA - SOLDI! - presentato da Massimo Alberti

    Note dell’autore - 04-02-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 04/02/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 04-02-2025

  • PlayStop

    Luisa Morgantini e l'arresto in Cisgiordania

    Martina Stefanoni ha intervistato Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, ex europarlamentare, che racconta del suo arresto avvenuto la settimana scorsa in Cisgiordania e della situazione nei territori occupati.

    Clip - 04-02-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 04/02/2025

    Carlo Altomonte, docente di politica economica dell’Università Bocconi di Milano, ci spiega cosa rischia l'Italia e l'Europa con i dazi di Trump e soprattutto cosa vuole il presidente USA (che non tassiamo i giganti statunitensi dell'high-tech). Francesca Spigarelli, docente di economia all'università di Macerata, analizza quanto converrebbe all’Europa rafforzare le sue relazioni con Cina e India. Il caso El Masry è stato portato in Parlamento dalle opposizioni vista la diserzione dei ministri e del governo nel spiegare il caso: Chiara Braga capogruppo PD alla Camera chiarisce cosa il governo deve chiarire urgentemente. Oggi Vittorio Arrigoni Vik, avrebbe compiuto 50 anni, lo ricordiamo con sua madre Egidia Beretta Arrigoni, con i libri, film e podcast a lui dedicati a partire da "Gaza. restiamo umani".

    Presto Presto – Interviste e analisi - 04-02-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 04/02/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 04-02-2025

Adesso in diretta