Ottima accoglienza per The Young Pope, le prime due puntate della serie tv diretta da Paolo Sorrentino, prodotta da Sky e HBO e che andrà in onda dl 21 ottobre. C’è tutto il cinema del regista premio Oscar per La grande bellezza, che torna imponente insieme alle tinte provocatorie e spiazzanti di Il Divo e le immagini estetizzanti di Youth o Le conseguenze dell’amore. Una summa matura e che indaga sull’esistenza umana in relazione all’inconoscibile. Ancora una volta con la suggestiva e coerente fotografia di Luca Bigazzi.
Di fronte alle possibili reazioni che potrebbero arrivare dal Vaticano, il regista in conferenza stampa alla Mostra del Cinema, spiega che “Se avranno la pazienza di arrivare fino in fondo alla serie capiranno che The young Pope non è una sterile provocazione, né una forma di pregiudizio o intolleranza nei confronti della Chiesa, ma il tentativo onesto e curioso di indagare, con un film di quasi dieci ore, le contraddizioni, le difficoltà e il fascino del clero: cardinali, sacerdoti, suore e un prete diverso da tutti gli altri che è il Papa”.
Il giovane Papa è Jude Law, un uomo ambizioso e rivoluzionario, che cerca di trovare Dio a sua immagine e somiglianza. Meno introspettivo e in crisi come quello interpretato da Michel Piccoli in Habemus Papam, ma molto più terra a terra, di un’umanità un po’ greve e con un’anima pop. Un Papa possibile, a detta di Sorrentino, per un prossimo futuro, dopo i cambiamenti attuati da quello vero e attuale. Non è difficile trovare parallelismi e interpretazioni della realtà clericale nella serie tv di Sorrentino e in generale nel suo cinema, la società, la politica sono trasfigurate. Nel cast anche Silvio Orlando, Segretario di Stato buffo ma rigoroso e Diane Keaton, madre superiora. Si dice più Game of thrones o House of Cards che Nanni Moretti, però una partita di calcio al femminile tra suore è stata inserita. Forse un omaggio.