“Arona che vola. I deliri di San Carlo” è il titolo dello spettacolo che inaugura l’edizione 2016 del Festival Teatro sull’Acqua, lungo le rive del Lago Maggiore.
Tratto da un’idea di Angelo Poletti, è scritto da Dacia Maraini, anche direttrice artistica del festival da qualche anno.
La storia di Arona, città che ha vissuto molti eventi della storia d’Italia e luogo di passaggio per eserciti, viandanti, mistici e mercanti di mezza Europa, è al centro del progetto.
La voce narrante è quella del lago stesso, l’unico vero testimone dei tanti eventi accaduti lungo le sue sponde nel corso dei secoli e dotato, secondo Maraini “di una memoria liquida, fugace, ma anche profonda e scorrevole”.
La voce del lago, ascoltata da pochi, viene tuttavia chiaramente percepita da una lavandaia, una figura senza tempo, che fa il bucato di notte, per guadagnare tempo di giorno e arrotondare i suoi scarsi guadagni.
Fra le molte storie che il lago racconta, anche l’approdo ad Arona della barca che trasporta San Carlo Borromeo morente, l’inaugurazione della casa della Purificazione, un pescatore che viene scambiato per Gesù, l’arresto di Camilla Ravera, San Michele che uccide il drago, un misterioso uccello bianco che sorvola le acque.
Ascolta l’intervista a Dacia Maraini
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