Proposte d’arte a Milano e nei musei della città in occasione di questo 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Si comincia con “Progetto scarpette rosse” iniziativa che coinvolge i quartieri tra Ortica e Cimiano. Un’installazione, una sorta di Via Crucis laica con targhe che raccontano la violenza subita dalle donne.
Si ispira all’opera di arte pubblica “Zapatos Rojos” dell’artista messicana Elina Chauvet, ogni paio di scarpette rosse una donna uccisa.
Nel sito del PAC, Padiglione d’Arte Contemporanea, sarà trasmessa in video la performance dell’artista curda Zehra Dogan in memoria di Hevrin Khalaf attivista per i diritti delle donne uccisa nell’ottobre 2019.
Il Museo del Novecento ospita un’esposizione virtuale sulla piattaforma Google Arts e Culture, si tratta del lavoro della giovane artista Silvia Giambrone che affronta le dinamiche di potere fondate sul genere che improntano la nostra società. Si tratta di uno work in progress e dunque si può intervenire fino al 6 dicembre.
Al quartiere Selinunte-San Siro una mostra diffusa con grandi manifesti: “Donne Parlanti”, poi nel pomeriggio alle 15.30 un talk con varie ospiti e poesie nel sito www.lecompagniemalviste.org
IHAVEAVOICE, una community di donne nata per sostenere e aiutare le donne inaugura del suo sito una mostra virtuale, una collettiva di artiste sul tema della violenza.
E infine ” Il luogo piu’ pericoloso” è il titolo di un’ opera ispirata all’ambiente domestico: cento piatti da cucina sono diventati un’installazione che doveva campeggiare nel cortile di Palazzo Reale, ma che ora si potrà vedere in fotografia nel sito dell’artista argentina che l’ha creata, Silvia Levenson.
Il linguaggio dell’arte contro la violenza sulle donne
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Autore articolo
Tiziana Ricci