Chi sono i Pionieri? Questa volta ce lo facciamo spiegare noi dai nostri ospiti. Massimo Temporelli nel suo libro spiega chi sono secondo lui gli innovatori, quali sono le caratteristiche dei Pionieri non tanto attraverso il racconto delle innovazioni ma cercando di individuare i profili comuni delle persone che hanno cambiato il mondo, appunto. Con l’intento (anche) di rendere più semplice a chi ci vuole provare, l’individuare il proprio lato da esploratore presente in tutti noi.
Insieme a lui l’economista Luciano Canova, autore per la stessa collana, ci aiuta a tracciare una visione del futuro del mondo del lavoro con uno sguardo all’economia un po’ più ottimista di quanto siamo solitamente abituati. Fra i tanti temi della nostra chiacchierata emerge come il linguaggio del sapere sia spesso specialistico e poco accessibile e quanto sarebbe auspicabile invece un’evoluzione dello stesso verso una deriva più “pop”.
“Torniamo a parlare di un’unica cultura – spiega Temporelli -, siamo nel rinascimento digitale in Italia (…) cominciamo a parlare un linguaggio che è sicuramente specializzato ma che è un approccio un po’ più generalista e un po’ più trasversale”.
La felicità individuale scaturisce da leggi proprie, sconosciute a chiunque e può essere solo impedita, ostacolata da prescrizioni impartite dall’esterno”. Per ogni grado dello sviluppo esiste una particolare e imparagonabile felicità da raggiungere e “sviluppo non vuol dire felicità”, ma “sviluppo” e nient’altro. Nel lavoro può essere importante saper apprezzare le singole tappe di un progresso senza necessariamente pensare a un fine ultimo, quasi messianico, verso il quale ci si porrebbe sempre in una dimensione di attesa. Nè sempre la morale è una guida sicura, dobbiamo conservare il diritto alla nostra follia. Non è detto, inoltre, che la meta sia universalmente riconosciuta e condivisa, per cui lo sviluppo deve essere valorizzato in quanto tale, per poter godere anche di un successo solo apparentemente effimero.