Quale è il segreto del successo televisivo del Festival di Sanremo? E’come un balsamo: ha un effetto rinfrescante e scivola via, leggero, lasciandoti per qualche istante quella sensazione tonificante.
Mario Morcellini, Professore Ordinario in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi dell’Università La Sapienza di Roma, sposa questa immagine per raccontare il Fenomeno Festival.
“Una settimana di vacanza dalla routine di sempre, con un pubblico trasversale dal punto di vista del ceto economico e|o culturale che si concede un sogno trasandato”.
Sanremo è questo: lo specchio di un Paese che è stanco della politica e guarda pù al sociale (efficaci i nastri con i colori arcobaleno, i colori del mondo LGBT, apparsi in prima serata) e che ha voglia di una certa spensieratezza, coniugata alla tradizione della canzone italiana.
Per Morcellini, i risultati dello share televisivo sono eccezionali: “Solo Mike Bongiorno aveva la capacità di trattenere il suo pubblico da un anno all’altro come riesce a fare questo Sanremo”.
Molto del merito va al conduttore Carlo Conti che ha deciso di “non sovrastare il Festival, come hanno fatto altri conduttori in passato, ma che invece, ha puntato sul valorizzarele parti più spettacolari”.
Un altro elemento del successo è la seconda serata, quella condotta da Rocco Tanica e Nicola Savino: “Il pubblico non se ne va, anzi, in percentuale, aumenta”.
E poi, l’exploit sui social media. “Durante la prima serata è stato impressionante il numero dei twitter mandati”. Segno che anche il pubblico giovane, che in genere snobba (o dice di snobbare) la televisione, segue questa edizione del festival.
Ascolta l’intera intervista a Mario Morcellini