Dovrebbe iniziare a fine maggio il dibattito pubblico sulla variante urbanistica San Siro. Si sta sbloccando l’applicazione dopo l’annuncio del sindaco di Milano Giuseppe Sala dei mesi scorsi. Inizialmente ci sono state resistenze ad applicare l’istituto, ma il valore delle opere supera i duecento milioni di euro, si stima possa essere di un paio di miliardi, quindi il Comune ha dovuto annunciarlo per rispettare la norma del 2016. Le società di calcio Milan e Inter non sono proprio entusiaste, per non dire contrarie. Non a caso da allora hanno ripreso a ipotizzare di realizzare il nuovo stadio fuori Milano, ma l’unico appiglio su quelli annunciati rimane Sesto, dove la proprietà delle aree dismesse non si è espressa pubblicamente, ma il sindaco Roberto Di Stefano si dice favorevole.
Quasi vent’anni fa il primo a ipotizzare un futuro su una parte degli ex stabilimenti Falck fu l’allora presidente dell’Inter Massimo Moratti. Il dibattito pubblico prevede una serie di documenti affinché ci possa essere. Quella fondamentale, oltre al progetto di fattibilità, più dettagliato di quanto finora presentato dalle società di calcio, è la redazione delle alternative progettuali da parte dell’Amministrazione, tra queste, pertanto, anche il possibile mantenimento dell’attuale Giuseppe Meazza. Senza questo documento potrebbero esserci altri ricorsi al Tribunale Amministrativo, come quello per cui è stato indetto, inizialmente Palazzo Marino non lo aveva previsto. E ora sta avviando l’iter senza questa parte. Tra gli ostacoli da superare per l’abbattimento e la costruzione del
nuovo impianto come vorrebbero le società di calcio c’è la dichiarazione di vetustà, prevista dalla legge sugli stadi. A San Siro nel 2026 si svolgerà la cerimonia di inizio delle Olimpiadi invernali e nel 2016 c’è stata la finale di Champions League. La giunta comunale lo scorso novembre ha dichiarato la pubblica utilità per la variante urbanistica chiesta da Milan e Inter.
Ovviamente il dibattito pubblico non sostituisce le deliberazioni di giunta e consiglio comunale, non ci sono vincoli di scelta per gli organi elettivi. Nelle previsioni del Comune di Milano dovrebbe concludersi per la fine di novembre.