Approfondimenti

Il cinema salvato dai ragazzini

Verso la fine di Cannes 70 è possibile fare un bilancio dei film visti. Se vogliamo cercare un filo conduttore di questa settantesima edizione, si può dire che le ragazze e i ragazzi costituiscono una mappa della cinematografia attuale. La loro tenacia, il loro dolore, l’arguzia, la freschezza, la lotta, l’amore e i conflitti adolescenziali, sono al centro della maggior parte dei film in programma, nelle differenti sezioni e dai diversi paesi di provenienza. Anche suddividendoli, cercando di includere i film più convincenti, questo aspetto salterà all’occhio.

CONCORSO

Nelyubov (Loveless) di Andrey Zvyagintsev

Colpisce per la durezza e l’assenza di speranza, che probabilmente nelle intenzioni del regista rappresentano una metafora della Russia di oggi. Il film Senza amore, questo sarebbe il titolo in italiano, gira intorno alla scomparsa di un ragazzino. Un’indagine quasi noir, anche interiore tra una coppia prossima al divorzio e che nel tentativo di rifarsi una vita ha trascurato il figlio dodicenne. Estetica gelida, come il regista ha già mostrato in film come Il ritorno (Leone d’Oro) e Leviathan.

Wonderstruck di Todd Haynes

Dopo il recente successo di Carol, Todd Haynes torna con un film omaggio al cinema. Tratto da un romanzo di Brian Selznick, l’autore di Hugo Cabret e che già conteneva una passione scritta per il cinema di Méliès, portata sul grande schermo da Martin Scorsese con la stessa dedizione, il film segue Rose e Ben due coetanei scappati da soli a New York in due epoche diverse. La prima storia è ambientata nel 1927, epoca dell’avvento del sonoro al cinema, girata in bianco e nero e senza parole; l’altra è nel 1977 a colori, con molti riferimenti al cinema di quell’anno e il dodicenne protagonista va alla ricerca del padre. Entrambi i ragazzini sono sordi e questo aspetto dà al regista la possibilità di sbizzarrirsi con le immagini e prima di sapere se ci sarà un legame tra le due narrazioni si ammira la ricostruzione delle due epoche, la precisione dei dettagli e l’immersione nei silenzi.

Okja di Bong Joon Ho

È il film coreano prodotto da Netflix che, insieme alla programmazione di alcuni episodi dell’ultimissima serie di Twin Peaks by David Lynch, ha creato l’inutile dibattito sui film prodotti dalle tv e conseguente distribuzione al cinema. Dico ‘inutile’ perché montato dalla stampa, senza considerare che se il problema è la distribuzione basterebbe non prenderli in concorso (come in effetti succederà dal prossimo anno), mentre nel caso di Twin Peaks si tratta di un evento extra, dedicato a un grande regista, che a Cannes ha vinto anche una Palma d’Oro. Per quanto riguarda il film, anche e soprattutto dedicato ai ragazzi, è la storia di uno strano animale tipo ippopotamo gigante, adottato da una bambina in un villaggio e che scoperto da una tv americana viene trasportato a New York. La bambina parte dalla Corea del Sud e va cercarlo in America. Un altro viaggio da sola, per salvare il suo cucciolo dai predatori americani di una multinazionale che ne vorrebbero fare polpette. Una favola ambientalista che ha nel cast Jake Gyllenhaal, Tilda Swinton, Lily Collins e Paul Dano.

The Meyerowitz stories di Noah Baumbach.

Baumbach è decisamente un regista di culto, lo ha dimostrato con il successo di Frances Ha e Giovani si diventa, ma anche Lo stravagante mondo di Greenberg, con Ben Stiller presente anche in questo ultimo film in gara per la Palma d’Oro. Anche The Meyerowitz stories lo vedremo presto su Netflix, con i ritratti dei componenti di questa famiglia ebrea capitanata da Dustin Hoffman, artista stanco e deluso per il successo mai arrivato e con due figli maschi da mogli diverse, in conflitto con lui e tra loro e una figlia che non esce di casa. Una nipote orfana di madre e poco seguita dal padre. Una commedia con un umorismo alla Woody Allen e una scrittura alla Safran Foer. Nel cast anche Adam Sandler, Emma Thompson, Candice Bergen, Elizabeth Marvel.

Le redoutable di Michel Hazanavicius

Un film dedicato alla figura di Jean-Luc Godard da parte del regista Premio Oscar per The Artist. Chissà cosa ha spinto Michael Hazanavicius a raccontare un periodo della vita artistica e politica di uno dei padri della Nouvelle Vague. Personaggio scomodo, per le sue posizioni radicali e per un cinema che con il 1968 cambia direzione, Jean-Luc Godard è interpretato da Louis Garrel, tra i più quotati attori francesi e figlio di Philip Garrel, uno che la Nouvelle Vague la pratica ancora oggi. Nonostante le critiche accese al film, il risultato è un rispettoso omaggio, pieno del cinema di Godard, della sua estetica, dei suoi colori, delle sue scelte di inquadrature. Il film si sofferma su un momento storico e biografico particolare: quando il regista gira La cinese con la giovanissima attrice Anne Wiazemsky (Stacy Martin) di cui si innamora perdutamente e sposerà. Ma quelli sono anche gli anni della crisi esistenziale e artistica del regista, che lo trasforma da cineasta riconosciuto e amato dal pubblico a livello popolare a filmmaker maoista, fuori dal sistema e, a quel punto, incompreso. Il film alterna momenti estratti dalla biografia di Anne Wiazemsky con la ricostruzione del Godard pensiero, tratto da scritti e lettere, interviste e articoli di giornale. Le redoutable restituisce, anche con ironia e tenerezza, un ritratto dell’epoca attraverso l’interpretazione lucida e ironica di Louis Garrel, che quel pezzo di storia sembra averlo impresso nel DNA.

The killing of a sacred deer di Yorgos Lanthimos

Una tragedia greca, con attori hollywoodiani. Anche in questo film Lanthimos porta con sé elementi tipici del suo cinema. Il cinismo algido, il vuoto di senso nei dialoghi, lo spirito di vendetta, i toni thriller mescolati di umorismo nero. Al suo secondo film prodotto fuori dalla Grecia, dopo The Lobster, riprende Colin Farrell come protagonista, qui un chirurgo sposato con Nicole Kidman, padre di due figli e perseguitato da un ragazzo che ha perso il padre durante un’operazione chirurgica. Essendo un thriller con un crescendo importante la trama non va svelata, ma si possono descrivere le atmosfere che si rifanno apertamente a maestri come Kubrick e Hitchcock. Lanthimos affina il suo stile film dopo film, a partire dai suoi primi film greci, inquietanti ma ancora poco risolti, Alpes e Dogtooth.

Happy End di Michael Haneke

La famiglia di Haneke è borghese e piena di scheletri nell’armadio. Come per Baumbach anche qui c’è una sorta di confusione intorno al nonno (Jean-Louis Trintignant) e ai figli (Isabelle Huppert e Mathieu Kassovitz). Se da un lato potrebbe essere letto come il seguito di Amour, che vinse la Palma d’Oro a Cannes, dall’altro si intravedono i tanti temi che Haneke mette in campo. Il rapporto tra generazioni, il nonno e la nipote che gli viene messa in casa durante la malattia della madre, il suicidio come scelta di porre fine alle sofferenze, i migranti in un’unica scena ma molto esplicita, il cinismo della borghesia, la comunicazione mediata dalla tecnologia. Troppi temi, ma le intenzioni del regista arrivano tutte.

GLI ITALIANI

Sicilian Ghost Story di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia

È la storia di Giuseppe, un ragazzino sequestrato dalla mafia perché figlio di un pentito (la storia è liberamente ispirata alla vicenda di Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido per vendetta mafiosa negli anni ’90) e di Luna, la compagna di classe e amica decisa a rompere l’omertà cercandolo senza tregua. Il film è raccontato come una favola horror, immerso in una zona in cui la natura è selvaggia e severa, con la fotografia di Luca Bigazzi che aggiunge suspence al film.

L’intrusa di Leonardo Di Costanzo

Si svolge in un centro d’accoglienza per bambini nella periferia di Napoli, gestito da Giovanna (Raffaella Giordano) per togliere i giovani dal controllo della camorra. Quando arriva la moglie di un criminale per chiedere protezione per i suoi figli piccoli le viene dato un nascondiglio. Ma le cose andranno diversamente da come sperato. Girato con taglio documentaristico, il film riesce a spiegare le difficoltà di un luogo che vive ogni giorno sulle barricate.

Cuori puri di Roberto De Paolis

Ambientato sullo sfondo di un campo rom della periferia di Roma il film racconta la storia d’amore tra una ragazza cattolica e vincolata dalle regole poste dalla madre e dalla Parrocchia e un ragazzo disoccupato e vicino ai piccoli criminali del quartiere.

Dopo la guerra di Annarita Zambrano

Questo film riflette sul tema del terrorismo più recente. Il protagonista, interpretato da Giuseppe Battiston, da vent’anni rifugiato in Francia, è sospettato dell’omicidio di un giudice e quando viene estradato in Italia per la legge che non permette più ai terroristi di chiedere asilo politico in Francia, scappa con la figlia.

A ciambra di Jonas Carpignano

Questo film è ambientato all’interno di una comunità rom in Calabria, a Gioia Tauro e ritrae la numerosa famiglia Amato. In particolare l’attenzione è rivolta verso Pio, il figlio minorenne che improvvisamente dovrà occuparsi del resto della famiglia dopo l’arresto del fratello Cosimo e del padre Rocco. Una storia italiana, come ce ne sono in molte periferie delle grandi metropoli.

CARNE Y ARENA

Carne y arena è la toccante installazione firmata dal regista messicano di film come Revenant, Babel, Birdman,Biutiful,Amores Perros e vincitore di quattro Premi Oscar Alejandro Gonzalez Inarritu. Sette minuti di realtà virtuale per avvicinarsi e vivere da vicino quello che accade ai messicani che tentano di varcare il confine tra Messico e Stati Uniti. L’installazione si trova in un hangar a pochi chilometri da Cannes, in cui è stato ricostruito un pezzo del muro che spezza il confine e che accompagna lo spettatore fino all’interno di una specie di tendone da circo pieno di sabbia al suolo. Si entra uno alla volta, dopo aver passato un gabbiotto e illuminati da una luce rossa viene fatto indossare un casco, uno zaino e la maschera per la VR.

È un’esperienza molto forte, durante la cattura di un gruppo di messicani che varcano la frontiera tra Messico e Stati Uniti. Siamo lì con loro, uno alla volta sulle dune tra i cactus, dal tramonto all’alba e si assiste all’arrivo degli elicotteri, alle minacce della Polizia, all’avvicinarsi dei cani. Si sente il freddo del vento, il profumo della poca vegetazione e poi i rumori fortissimi, le urla della gente che cerca di scappare. C’era anche un bambino piccolo nella realtà virtuale. Interessante l’intento di Inarritu di rispondere ai muri di Trump con le immagini reali e trascinanti, un tema quello dei migranti, che il regista ha sempre tenuto a diffondere, ora più che mai. Le emozioni che passano in quei sette minuti sono tante e potenti: dai rumori alle sensazioni fisiche e visive. Si esce frastornati e la fotografia di Emmanuel Lubezki aumenta l’intensità cinematografica e realistica dell’opera.

A giugno l’installazione arriverà a Milano alla Fondazione Prada, oltre al progetto di portare in città il relitto del barcone naufragato nel 2015 al largo della Libia portando con sé centinaia di migranti, poi recuperato dalla Marina Militare italiana.

  • Autore articolo
    Barbara Sorrentini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 20/01 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 20-01-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 20/01 08:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 20-01-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 20/01/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 20-01-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 20/01/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 20-01-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 20/01/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 20-01-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 20/01/2025

    - Non solo Trump: partiamo dall'esame sullo stato di salute dei diritti umani in Italia. Oggi comincia la revisione periodica all'ONU. L'ultima volta l'Italia fece una pessima figura: 306 punti critici. - Inizia il trumpismo 2.0. Tra le minacce del nuovo presidente USA il disimpegno dall'Organizzazione Mondiale della sanità. - Da tregua a pace la strada è lunga. Parliamo dell'accordo in Medio Oriente con la storica Arianna Arisi Rota che ha appena pubblicato per il Mulino il libro intitolato "Pace". - Fatevi un nodo al fazzoletto: tra poco partono le nostre rassegne di film e libri! Per restare aggiornati: fondazionedirittiumani.org

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 20-01-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di lunedì 20/01/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 20-01-2025

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 19/01/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 19-01-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 19/01/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo e Fabio Barbieri, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 19-01-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 19/01/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 19-01-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 19/01/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 19-01-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di domenica 19/01/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 19-01-2025

  • PlayStop

    Bohmenica In di domenica 19/01/2025

    "Bohmenica In", curata da Gianpiero Kesten e co-condotta da Zeina Ayache, Gaia Grassi, Astrid Serughetti e Clarice Trombella, con ospite fisso Andrea Bellati, colonizza la domenica su Radio Popolare. Tra curiosità scientifiche e esistenziali, la squadra porta contributi settimanali come una famiglia allargata, condividendo idee e buon umore dalle 19.45 alle 21.00. La missione è divulgativa e d'infotainment, in uno spirito di condivisione e riflessione tipico della domenica.

    Bohmenica In! - 19-01-2025

Adesso in diretta