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Il caso Spano scuote Fratelli d’Italia

Francesco Spano interviene al convegno "Patrimonio culturale, tutela e sostenibilità energetica: un dialogo possibile" organizzato presso il MAXXI, Roma, 7 dicembre 2023. ANSA/Fabio Cimaglia (NPK)

Doveva essere il fiore all’occhiello di Fratelli d’Italia, l’arma con cui sarebbe stata sconfitta l’egemonia culturale di sinistra, ma il passaggio da un epico racconto di Tolkien a una noiosa puntata di Beautiful è stato molto veloce. E politicamente doloroso. Dopo lo scandalo Sangiuliano-Boccia si è consumato anche il caso Giuli-Spano. Dopo solo dieci giorni dalla nomina come capo di gabinetto del Ministero della Cultura, Francesco Spano si è dimesso oggi. Colpito dalle anticipazioni di un’inchiesta di Report secondo cui, quando Spano era segretario generale del Maxxi, il suo compagno Marco Carnabuci era consulente legale dello stesso museo. Conflitto di interessi. Spano però non ha lasciato solo a causa di Report. La sua nomina al ministero era stata subito contestata, soprattutto da Destra, vedi i Pro vita e Famiglie, per una vicenda che lo riguardava quando era a capo dell’ufficio anti discriminazioni del governo Gentiloni: il finanziamento di un’associazione LGBT, messa poi sotto inchiesta per favoreggiamento della prostituzione. Spano ne uscì senza macchie, ma è evidente che ad ambienti ultraconservatori ed esponenti di Fratelli d’Italia, la sua nomina al ministero non è piaciuta. Il coordinatore del nono municipio di Roma, Fabrizio Busnengo, si è dovuto dimettere oggi dopo averlo definito un pederastra su di una chat del partito. Da questo tzunami ne esce molto male Alessandro Giuli. È stato il ministro a volere Spano. Un passo falso. Pensava di essere protetto da Giorgia Meloni, ma così non è stato. Rimane ora da capire se la telenovela è finita o no. Sigfrido Ranucci, il curatore di Report, ieri parlava di una vicenda che coinvolge anche i vertici di Fratelli d’Italia. A chi si riferiva? Nelle scorse settimane, la stampa ha parlato di Fabio Tagliaferri, consigliere comunale di Frosinone e titolare di un autonoleggio, nominato da Sangiuliano ai vertici di Ales, società di servizi del ministero della cultura, personaggio vicino a Arianna Meloni.

  • Autore articolo
    Michele Migone
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