Aggressioni, proteste e manifestazioni dell’estrema destra in piazza.
Il Pd ha cercato di anticipare l’iter della legge in aula, anche per evitare migliaia di emendamenti presentati dalla Lega al solo fine di fare ostruzionismo. E così il provvedimento è stato incardinato in aula, con la possibilità di un’approvazione in tempi certi, ma in un clima di grande scontro, con i Cinque stelle che scelgono di non schierarsi, decidendo per l’astensione che però al Senato vale il voto contrario.
Tutto questo accade nel mezzo della campagna elettorale per i ballottaggi, e per la Lega di Salvini non c’è occasione migliore per esporre cartelli e urlare. Ma non solo, il capogruppo del Carroccio arriva sbraitando fino ai banchi del governo e spinge la ministra Fedeli che finisce in infermeria.
Con il primo voto per anticipare il provvedimento, la legge rimane in aula, con tempi che dovrebbero essere certi, ma sicuramente non facili. Già il testo (ius soli temperato) è frutto della mediazione tra i partiti della maggioranza, ora dovrà vedersela con i numeri precari di Palazzo Madama e le tensioni create dopo il blitz sulla legge elettorale.
Se per la Lega lo ius soli è un tema da combattere, il movimento Cinque stelle non prende posizione. Sta a guardare, prendendo le distanze da un argomento che ha a che fare con i diritti civili. Questo avviene nel giorno in cui tra conferme e smentite si discute di un incontro tra Salvini e Casaleggio che secondo Repubblica sarebbe avvenuto nel periodo in cui si stava preparando l’accordo a quattro sulla legge elettorale e l’eventualità di elezioni anticipate era molto alta, incontro smentito dai due, ma che il quotidiano conferma.
Tra Salvini e Grillo ci sono affinità sul tema immigrazione, si sono viste già nel passato, legami che potrebbero estendersi anche ad alleanze future. Sono ipotesi che destano anche malumori tra la base e i parlamentari, ma che per ora non emergono in maniera ufficiale e diretta.
Sulla cittadinanza agli stranieri la scelta dei Cinque stelle è di aspettare, demandando il tema all’Unione europea. Sentiamo il senatore Nicola Morra: