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Il baobab, alle radici del Senegal

Il baobab è il vero simbolo del Senegal. Nella grande Dakar è occultato dai palazzi e dal traffico ma appena si riesce a lasciarsi alle spalle la città, questo albero diventa l’assoluto protagonista del paesaggio. È un simbolo non solo perché è onnipresente, ma perché rappresenta la sobrietà africana, la capacità di utilizzare tutto, la capacità di avere una relazione amichevole con la natura.
Il frutto del baobab è una sorta di zucchetta oblunga che viene succhiata dai bambini come una caramella, ha un sapore zuccheroso acidulo, ma con quel frutto si produce anche una bevanda color latte con un forte potere dissetante, dal frutto e dai suoi semi si ottiene una farina per condire il cous cous, le foglie invece vengono consumate come verdura e vi si ricava anche un condimento usato in molti piatti senegalesi.
Viaggiando verso l’entroterra ci si rende conto che senza il baobab questi paesaggi perderebbero qualcosa. Questo albero con un tronco abnorme e grossi rami rivolti verso il cielo sembra un gigante piantato a terra che grida al cielo.
Nei villaggi la gente non si siede intorno ad esso per godersi l’ombra, viene quasi ignorato rispetto ad altri alberi con più foglie. Il baobab e i senegalesi però sanno bene di essere complementari. Innanzitutto, in questo arido Sahel, il baobab ha una capacità miracolosa, il suo particolare legno spugnoso trattiene l’acqua, una quantità incredibile. Pare che un albero di media grandezza possa contenerne anche centomila litri.
E poi ancora il baobab è una sorta di custode della vita, ha infatti una longevità sorprendente e può arrivare anche a duemila anni. Ciò significa che questi alberi vedono passare diverse generazioni, vedono la storia, vedono gli antenati. È lui stesso un antenato…
Al tramonto non è difficile viaggiare per il Sahel africano e osservare un maestoso baobab sul cui sfondo in lontananza sfreccia un aereo di linea. Molti senegalesi levano gli occhi al cielo, vorrebbero essere su quell’aereo che porta in Europa, ma allo stesso tempo il baobab sembra ricordare loro che questa è la terra dei loro antenati.
  • Autore articolo
    Raffaele Masto
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    In questa puntata ospitiamo una ristoratrice. Che era stata ospite già nove anni fa, quando aveva da poco aperto il suo ristorante e ci aveva raccontato l’inizio della sua storia. Quella di una ragazza greca, che da Kalamata arrivò a Milano, che in Italia cambiò vita, abbracciando la sua passione per la cucina e l’ospitalità, aprendo un luogo dove celebrare la vera cucina greca, con le sue tradizioni e i suoi ingredienti. Vasiliki Pierrakea nel 2025 compie vent’anni di vita a Milano e il suo ristorante Vasiliki Kouzina rimane un esempio unico, per come ci si può trovare una Grecia autentica, inedita per l’Italia. È da poco è nata anche Vasiliki Kantina, dove si celebra soprattutto la cultura enoica greca, con 150 etichette da soli vini autoctoni greci. A cura di Niccolò Vecchia

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