L’uomo che ieri sera ha sparato contro la polizia sugli Champs Élysées, uccidendone uno e ferendone altri due, è stato identificato. Si chiama Karim. Non sono state fornite altre generalità, per preservare le indagini, ma è certo che si tratti di un cittadino francese di 39 anni, nato a Livry-Gargan, in Seine-Saint-Denis, la banlieue nord di Parigi. L’assalitore era già noto alla giustizia. Già nel 2001, infatti, aveva sparato contro un agente, ferendolo gravemente. Non si era fermato a un posto di blocco e aveva estratto la pistola. Secondo alcune fonti, era stato schedato con la lettera S, che indica gli individui radicalizzati a rischio, ma la notizia non è stata ancora confermata dalle autorità.
Quel che è certo è che le autorità belghe, dopo l’attentato, aveva segnalato un uomo come possibile sospetto coinvolto nell’assalto agli Champs Élysées, ma la persona in questione si è presentata stamattina ad un commissariato di Anversa per discolparsi dall’accaduto. Si tratterebbe effettivamente di un cittadino belga estraneo ai fatti di ieri sera. A questo punto sorgono dei dubbi sulla rivendicazione dell’Isis. Dopo tre ore dall’attacco, infatti, l’agenzia Amaq ha riferito che l’attentato era stato compiuto dal “combattente” individuato in Abu Yusuf al Beljiki, ovvero “il belga”.
Chi è questo belga a cui i jihadisti del califfato si riferiscono? Le autorità francesi sono ormai certe che l’autore della sparatoria sia questo Karim, che viveva a Chelle, dove stamattina la polizia ha fatto delle perquisizioni senza trovare nulla di particolare. Sono state, invece, trovate delle armi nell’Audi 4 del terrorista: un fucile a pompa e delle armi bianche, tra cui un coltello da cucina. Intanto sono state fermate tre persone vicine all’assalitore, forse dei parenti, che sono state interrogate dai servizi antiterrorismo.
Questa mattina all’Eliseo è stato convocato un Consiglio di difesa d’urgenza. All”incontro c’erano Hollande, i ministri dell’Interno, della Giustizia, della Difesa e degli Esteri. E anche i capi dei servizi di sicurezza, dell’intelligence e delle forze armate. Il premier francese Bernard Cazeneuve ha assicurato che nel corso dei prossimi giorni, oltre 50mila agenti e gendarmi saranno mobilitati per garantire la serenità dello svolgimento delle operazioni elettorali. “Non dobbiamo cedere alla divisione. E’ l’oscurantismo e l’intolleranza che devono essere combattuti ed è l’unità che più che mai deve prevalere”, ha detto il premier.
I principali candidati stamattina hanno fatto sapere di aver interrotto la campagna elettorale, ma in queste ore si rincorrono le dichiarazioni dei protagonisti del primo turno delle elezioni presidenziali di domenica. Obiettivo, sfruttare l’attentato per conquistare voti.