La Somalia avrebbe ricevuto dall’Arabia Saudita un impegno per 50 milioni di dollari in aiuti lo stesso giorno in cui ha annunciato di aver rotto i legami diplomatici con l’Iran. Lo riferiscono diversi organi di stampa del Medio Oriente.
Le autorità di Riad, tramite il ministero degli Esteri, non hanno confermato né smentito la notizia. Secondo alcune indiscrezioni l’Arabia Saudita si sarebbe impegnata a concedere a Mogadiscio 20 milioni per sostenere il bilancio ed altri 30 in investimenti. Secondo alcuni analisti la decisione di Riad, se confermata, ribadirebbe la volontà saudita di contrastare l’influenza iraniana nella regione.
La vicenda discende dall’inasprirsi delle relazioni tra l’Iran sciita e la sunnita Arabia Saudita che sono tornati tesi il 2 gennaio scorso, dopo la diffusione della notizia secondo cui le autorità saudite avevano eseguito la condanna a morte dello sceicco sciita Nimr al-Nimr.
La solerzia e il tempismo con cui l’Arabia Saudita avrebbe ricompensato la Somalia per avere rotto le relazioni con l’Iran (unico Paese africano a oltre a Sudan e Gibuti) mostra ancora una volta che, evidentemente, l’Africa sta diventando sempre più un territorio di confronto tra le potenze mondiali.
I giochi sono importanti. Il mondo arabo – seppure diviso tra sinniti e sciiti – ha sempre più bisogno delle risorse africane. Ne hanno bisogno anche le emergenti potenze economiche asiatiche che sono sempre più presenti nel continente. Allo stesso modo non vogliono perdere posizioni le vecchie potenze occidentali per le quali l’Africa è stata una sorta di serbatoio. La mossa dell’Arabia Saudita con la Somalia – paese che esce da una lunghissima guerra civile, eppure corteggiato dalla Turchia, dal Qatar, da Riad – mostra che il Corno d’Africa tornerà ad essere una regione strategica nella quale le vecchie potenze occidentali conteranno sempre meno.
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A ritmo di Reggae
Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese.
Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.
In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate.
Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti.
Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori.
Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo e Fabio Barbieri, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.
“La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…”
Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere.
Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.
Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate.
Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia.
Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.
"Bohmenica In", curata da Gianpiero Kesten e co-condotta da Zeina Ayache, Gaia Grassi, Astrid Serughetti e Clarice Trombella, con ospite fisso Andrea Bellati, colonizza la domenica su Radio Popolare. Tra curiosità scientifiche e esistenziali, la squadra porta contributi settimanali come una famiglia allargata, condividendo idee e buon umore dalle 19.45 alle 21.00. La missione è divulgativa e d'infotainment, in uno spirito di condivisione e riflessione tipico della domenica.
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Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie
di e con Fabrizio Coppola
Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.
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Comizi d’amore - 16-03-2025
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