Sulle note di Jumping Jack Flash è iniziato il concerto dei Rolling Stones: il più grande, affollato e spettacolare della storia di Cuba. Sul palcoscenico le luci disegnavano la classica bocca con la lingua rossa insieme a una enorme bandiera di Cuba.
Uno scatenato Mick Jagger con il suo tipico modo di ballare, energico e naturale, ha appassionato e conquistato un pubblico formato da giovani e famiglie, attirati dal desiderio di partecipare a un evento storico e, forse, anche dall’ingresso gratuito.
Mick, in un discreto spagnolo, ha dichiarato al pubblico quanto fosse importante per loro questo concerto a Cuba, tappa finale del tour in America Latina.
Ha ricordato, inoltre, di quando ascoltare la loro musica fosse molto difficile nel Paese. Fino agli anni ’90, infatti, solo in certi circoli alternativi si ascoltava musica rock in inglese, osteggiata dai mezzi di comunicazione ufficiali. Ma questa ormai è acqua passata.
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Il concerto dei Rolling Stones è stato annunciato e promosso con entusiasmo da tutti i mezzi di comunicazione cubani. Nei giorni precedenti all’evento, all’Avana non si parlava d’altro.
Nonostante la maggior parte degli spettatori conoscesse solo qualche canzone dei Rolling Stones, dato che ancora oggi il rock a Cuba è un genere di nicchia, non sono mancati tra il pubblico l’entusiasmo, i cori e il desiderio di ballare e partecipare.
Alla fine del concerto, conclusosi con l’immancabile Satisfaction, tutti erano stati conquistati dall’energia dei Rolling Stones, che hanno salutato con emozione il pubblico cubano.
Luigi Partenza