Tra queste vittime, purtroppo, anche tanti bambini: secondo Nice Matin, 54 bambini sono stati ricoverati all’ospedale pediatrico Lenval di Nizza e tre di questi sono morti in mattinata.
Una giornalista di Le Monde, Lucie Soullier, ha raccolto alcune testimonianze di bambini che erano lì, sulla promenade des Anglais, quando il camion si è scagliato contro la folla.
Skander, 5 anni, ha raccontato quello che ha visto agli psicologi del centro d’aiuto alle vittime di Nizza. “Là c’è la gente morta, là il mare”, ha detto Skander, descrivendo il suo disegno. Era lì e ha osservato la scena dal finestrino della macchina, ha detto la madre. “Lo so perché è successo. Perché c’era la festa!”, dice Skander al padre che, accarezzandogli i riccioli bruni, gli dice di tornare a casa.
Skander, 5 ans, est venu raconter ce qu'il a vu aux psychologues du centre d'aide aux victimes #Nice pic.twitter.com/Xe5bv1idSB
— Lucie Soullier (@LucieSoullier) July 15, 2016
A qualche metro da dove giocava ieri, Aya, 8 anni, resta immobilizzata di fronte al mare. Doveva incontrare Sophia qui, sulla spiaggia più in giù rispetto alla promenade. Le due famiglie dovevano ritrovarsi lì la sera per i fuochi d’artificio. Sophia non è venuta, allora Aya è voluta tornare di nuovo nello stesso posto oggi, non si sa mai. Ma ancora nessuna traccia di Sophia.
A quelques mètres de là où elle jouait hier, Aya, 8 ans, reste plantée face à la mer. #Nice pic.twitter.com/iJgp30Hv77
— Lucie Soullier (@LucieSoullier) July 15, 2016
Immagini e momenti di terrore che, difficilmente, questi bambini riusciranno a dimenticare. E sono ancora molti quelli stanno ancora lottando, tra la vita e la morte.