“Harper Regan”, la nuova produzione del Teatro dell’Elfo di Milano, firmata da Elio De Capitani, è un testo del 2008 del drammaturgo britannico Simon Stephens, autore prolifico, pluripremiato e molto noto alle platee internazionali, anche se non altrettanto in Italia.
Lo spettacolo è scandito da undici quadri, sintetici e disarmanti nell’apparente naturalismo, eppure efficaci nel tratteggiare un ritratto di donna qualunque in balia del proprio dramma esistenziale.
Madre di una figlia simpatica e instabile, moglie di un uomo distrutto da uno scandalo dai contorni poco chiari, dipendente di un’azienda guidata da un boss poco empatico, Harper molla tutto per andare al capezzale dal padre morente.
Il breve viaggio da Uxbridge a Stockport è per Harper una specie di discesa agli inferi, in cui dovrà fare i conti con quello che non va nella sua vita. Una serie di incontri sessuali fortuiti, con uomini sconosciuti e diversi fra loro, sblocca i pensieri e le inibizioni di Harper, che affronta anche un doloroso confronto con la madre.
Elena Russo Arman veste i panni della protagonista, affiancata da un cast di attori storici delll’Elfo (fra cui Cristina Crippa) e felici ritorni di interpreti già transitati in precedenti allestimenti, mentre le scene di Carlo Sala, severe e accecanti come la scrittura di Stephens, accentuano lo strazio sarcastico della commedia umana.
Elio De Capitani ha raccontato ai microfoni di Cult come questo debutto sia particolarmente importante per lui e per l’Elfo.
Ascolta l’intervista a Elio De Capitani