Alberghi, ristoranti, studi legali, società di comunicazione. La mattina del 21 settembre, dal sito ufficiale della Guardia di Finanza (www.gdf.gov.it) si arrivava a una pagina, apparentemente ufficiale anch’essa, che – al posto dei contati della sala stampa, mostrava dei link ad attività commerciali varie. Un virus? Un hackeraggio?
Un elemento depone a sfavore di questa tesi. L’indirizzo che compariva nella stringa url non presentava nulla di anomalo. Era www.salastampagdf.it. Un indirizzo del tutto coerente.
Come è possibile? Cosa è accaduto?
L’ufficio stampa della Guardia di Finanza non era a conoscenza dell’anomalia. Dopo aver verificato che, effettivamente, dal sito istituzionale si finiva a quella pagina anomale, ci ha riferito di un “problema tecnico”.
Ma di quale problema si è trattato? È possibile che qualcuno abbia utilizzato quel dominio (www.salastampagdf.it) in modo fraudolento inserendovi la propria grafica e i propri link pubblicitari? Si è trattato di un disguido, appunto, “tecnico” e imprevedibile o di una circostanza evitabile?
Da una verifica ulteriore, insieme a Marco Schiaffino di Securityinfo.it abbiamo ricostruito che il dominio in questione era stato registrato il 13 maggio scorso, alle ore 16 da una società che si chiama CatchTiger B.V.
Si tratta di una società olandese che acquista domìni “liberi”, perché non utilizzati o la cui licenza di utilizzo sia scaduta. La società si trova a Breda, nei Paesi Bassi. www.catchtiger.com. Un’attività completamente legale che consente, appunto, di acquisire indirizzi internet appetibili per poi rivenderli a chi ne abbia interesse.
Cosa è accaduto, quindi? L’ipotesi più verosimile è che il dominio di proprietà della Guardia di Finanza, www.salastampagdf.it fosse scaduto. E che quindi sia stato “rastrellato” dalla società olandese.
Non solo: il dominio in questione si trova attualmente in vendita, sui siti specializzati. Sul sito www.hexonet.net risulta in vendita a 4.150,72 euro. La società olandese, dunque, ne ha acquisito la licenza e vi ha inserito banner pubblicitari in attesa di rivenderlo.
Di tutto questo, la Guardia di Finanza non sapeva nulla. Al punto che, fino a questa mattina, alla pagina corrispondente si accedeva direttamente dal sito istituzionale. In sostanza: da maggio scorso passando dal sito istituzionale si finiva direttamente alla pagina pubblicitaria. Senza che, a quanto pare, nessuno se ne fosse accorto.
Dopo la nostra segnalazione, il link è stato rimosso e ora tutto è a posto. Ma alla nuova pagina è stato cambiato l’indirizzo, semplicemente inserendo un punto. Ora è www.salastampa.gdf.it. Il che conferma che il dominio precedente è ormai fuori dalla disponibilità del Corpo.
Le domande restano due. La prima: perché il dominio originario è stato fatto scadere, consentendone l’acquisto a terzi? La seconda: perché, una volta accaduto, nessuno ha rimosso quel link dal sito istituzionale della Finanza, lasciando che gli utenti transitassero direttamente a una serie di annunci pubblicitari?