Approfondimenti

“La Guardia Costiera è un capro espiatorio”

migranti sulla nave Diciotti

Anche l’Onu e il Garante per i diritti delle persone private della libertà hanno chiesto che i 177 naufraghi sulla nave Diciotti da 7 giorni siano fatti sbarcare, ma dal governo italiano non arriva alcun segnale.

Il ministro dei trasporti Danilo Toninelli, da cui dipende la Guardia Costiera, ha detto di aspettare una risposta dall’Europa per oggi. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini insiste nel dire che non scenderà nessuno dei migranti soccorsi una settimana fa fino a che dall’Unione europea non arriverà un accordo per la redistribuzione.

La situazione assurda – una nave militare italiana ormeggiata in un porto italiano da cui non può scendere nessuno, nemmeno l’equipaggio – ha creato tensione tra la Guardia Costiera e il ministero dell’Interno, come ci ha spiegato l’Ammiraglio della Guardia Costiera Vittorio Alessandro.

Ecco l’intervista di Claudio Jampaglia a Giorni Migliori.

C’è sicuramente una incomprensione e spero che non si debba rivelare uno scontro, una lacerazione istituzionale, perchè il prezzo che si paga lo pagheremmo tutti, sarebbe molto grave. In mare ci sono delle regole irrinunciabili, regole che derivano non soltanto dall’etica del marinaio – che è la stessa in ogni parte del Mondo – ma da precise convenzioni internazionali sottoscritte dall’Italia.
Le regole del soccorso prevedono che una volta giunti nell’area critica, il cosiddetto comandante in zona – cioè l’autorità preposta che vede le cose come stanno – deve prendere decisioni, comunicandole. In questo caso la valutazione era fondata, visto che il barcone poi è affondato. Le persone sono state prese a bordo di due motovedette, poi trasferite per ovvie esigenze logistiche, su una nave più grande, la nave Diciotti, che adesso è condannata e crocifissa nel porto di Catania con l’equipaggio e persone che ancora non vedono la fine di ciò che spetta loro, cioè il soccorso. Tutto il resto viene dopo, viene a terra. Cosa fare di queste persone, rimandarle indietro o no. È un altro discorso.

Lei ha avuto modo di capire qual è l’umore degli uomini della Guardia Costiera?

È molto difficile in questo momento avere dalla mia organizzazione segnali che non siano quelli che tutti gli italiani stanno cogliendo. Sono segnali di forte unità, la Guardia Costiera è un corpo centenario e i segnali che arrivano dall’insieme di questa organizzazione sono netti. Noi facciamo il nostro mestiere, salviamo le persone. I segnali che arrivano sono preoccupanti, perchè ovviamente c’è molta sofferenza, a partire da quella di un equipaggio che non riesce ancora a concludere un’operazione e che sta giorni e giorni senza che si aprano i porti, perchè adesso quello di Catania è aperto, ma solo per esigenze logistiche. La preoccupazione è che quando tu stai in mare, quando lavori in condizioni estreme, hai bisogno di sapere che a terra c’è un’organizzazione che ti aspetta e che rispetta e onora quello che stai facendo. E questo non succede. Ieri sono arrivate 56 persone a Capo Colonna a Crotone, la barca è finita sugli scogli. Io non ho letto notizie, queste persone sono state soccorse e salvate. L’altro ieri sono arrivate a Lampedusa 25-30 persone, io non ho letto notizie. E allora che si faccia di nave Diciotti e dell’intera Guardia Costiera un capro espiatorio ha una colorazione così ideologica da preoccupare. La speranza è che davvero l’Europa assuma gli impegni che ha già in qualche modo manifestato, però che questo meccanismo si avvii quando già le persone sono a bordo di una nave e il soccorso è ancora in atto diventa una sorta di pressione ingiusta sui più deboli. Se il quadro generale è questo credo che vada un po’ rifasato. L’Europa non risponde o risponde a fatica o comunque risponde con un meccanismo che è farraginoso e che pesa sulla testa e sulla salute delle persone. La Libia fa l’operazione carceriere, perchè a questo si riduce l’azione delle milizie libiche in mare; Malta si defila; in Italia continuano ad arrivare persone. Secondo me il disegno va un po’ rivisto e non credo che la Guardia Costiera possa diventare capro espiatorio di un sistema generale di cose che non funzionano.

migranti sulla nave Diciotti
Foto di InterSos, scattata a bordo della Nave Diciotti

RIASCOLTA L’INTERVISTA

intervista Vittorio Alessandro

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 28/04 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 28-04-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 28/04 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 28-04-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 27/04/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-04-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 28/04/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 28-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 28/04/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 28-04-2025

  • PlayStop

    Cult di lunedì 28/04/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 28-04-2025

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 28/04/2025

    I segni dell'autoritarismo e del neofascismo strisciante. 1) Oltre 200 costituzionalisti hanno denunciato in un appello i pericoli per la democrazia causati dal decreto cosiddetto "sulla sicurezza". Secondo la costituzionalista Anna Mastromarino, ospite di Pubblica, il decreto «fa un uso del controllo e della paura come strumento di governo». 2) Dongo, Ascoli Piceno, il cimitero Acatollico di Roma. E poi Cinisello Balsamo, Domodossola. I luoghi della cronaca del revisionismo filo-fascista. La destra punta a rendere clandestino l’antifascismo? Ospite il sociologo e storico Marco Revelli.

    Pubblica - 28-04-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di lunedì 28/04/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 28-04-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di lunedì 28/04/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 28-04-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 28/04/2025

    I fatti del giorno analizzati dai nostri esperti, da studiose e studiosi. I protagonisti dell'attualità intervistati dai nostri conduttori.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 28-04-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 28/04/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 28-04-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 28/04/2025

    - Manca una settimana al Festival dei Diritti Umani: testimonianze, film, musica, fotografia, disegni sui grandi temi di attualità. Tutto il programma su fondazionedirittiumani.org - Il Memorial Day di tutte le vittime. Due associazioni pacifiste israelo-palestinesi sfidano la retorica dello Yom HaZikaron. Nostra intervista a Ezter Kolanj, co-direttrice di Combatants for Peace - I “poveri cristi” non sanno di poter rivendicare i propri diritti. Nostra intervista ad Ascanio Celestini per il suo ultimo libro uscito per Einaudi. Martedì 29/4 lo presentiamo alla Libreria Hoepli

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 28-04-2025

Adesso in diretta